Il Piccolo ha imparato a camminare. Quando siamo partiti muoveva qualche passo incerto spostandosi da un sostegno all'altro. Ora, se la musica lo merita, è anche in grado di fare piroette. Ha sopportato l'arrivo di tre nuovi denti senza piangere. Ha imparato a chiamare le sorelle (per ora servendosi del nome della Grande per entrambe, cosa che fa arrabbiare la Media ogni volta) e, con moderazione, ad assaggiare qualche piatto che non sia l'italica pasta. Chi l'ha visto tornare lo trova diverso da quand'è partito, ma diversi siamo un po' tutti.
Per la Grande il momento più interessante è stato il pomeriggio a Khndzoresk, il villaggio scavato nella roccia che abbiamo visitato nei presi di Goris. Pochi giorni dopo, la Grande ha passato un'ora e mezza ad ascoltare la storia del Nagorno Karabakh, raccontata in inglese dall'appassionata guida di un museo di Stepanakert, e ora parla della guerra fra armeni e azeri con una competenza da analista.
Entrambe, sia la Grande sia la Media, hanno provato a guidare la Niva su una strada sterrata e deserta. Per la Media è stato quello il momento più bello del viaggio, oltre naturalmente alle serate sulle giostre. Ma guidare un'auto vera, con tanto di famiglia a bordo, è ovviamente meglio dell'autoscontro.
La Mamma e il Papà sono rimasti colpiti da una lingua affascinante e incomprensibile, dalla storia travagliata, dalle bellezze di un Paese lontano dal turismo di massa. Hanno avuto, soprattutto, il privilegio di vedere il viaggio con gli occhi di tre bambini. Perché è vero che essere genitori, a casa come in viaggio, è una fatica immensa. È vero che bisogna cercare le stanze più grandi, smacchiare l'impossibile, avere sempre un cerotto a portata di mano. Ma è insieme ai nostri figli che tutto ha più senso. Dunque grazie a tutti e tre, che ancora assecondate le follie di Mamma e Papà. Grazie per non aver chiesto come mai voi boccheggiate di caldo mentre i vostri coetanei sono sotto un ombrellone; per tutte le volte che avete indicato una mucca, un asino, una coccinella; per le domande sulla guerra, per le domande senza parole.
E vi prego, non dite alla pediatra della Coca Cola...
brava fammigLia.pap
RispondiEliminabellissimo anche il viaggio di quest'anno e bellissimi tutti quanti voi. Alla prossima estate. Sila
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