mercoledì 7 luglio 2021

l'incantesimo delle stringhe

TAPPA 11 - DA LEVICO A BORGO VALSUGANA 15 KM Comunque le scarpe dei bambini possiedono qualche magia nera. Se non é questo, dev'essere un segno della degenerazione dei tempi: ricordo, per esempio, di aver imparato ad allacciarmi le scarpe all'ultimo anno della scuola materna. Ricordo la sensazione di onnipotenza che mi dava saper stringere ben bene le stringhe. E non ricordo, invece, che queste si slacciassero da sole ad ogni passo. Ecco, il punto che mi sfugge é proprio questo. Perché qui non c'è buona volontà, doppio nodo o buon augurio che tenga: le scarpe dei tre quinti della famiglia sono sempre slacciate. La Media arriva a livelli irritanti, perché fondamentalmente a lei non importa nulla: é in grado di camminare per chilometri, con lo stesso ritmo di sempre, trascinando le stringhe sul sentiero. Non é da meno la situazione del Piccolo, con l'aggravante che a lui la scarpa slacciata dà fastidio, e quindi ogni quarto d'ora mi chiede di provvedere. Quanto rimpiango gli scarponcini muniti di velcro dello scorso anno! Avessi saputo quante volte sarei stata costretta ad allacciare, non glieli avrei mai sostituiti. E pazienza se ormai erano piccoli e pieni di buchi, souvenir della Via Francigena dello scorso anno (già, le scarpe dei minorenni hanno anche quest'altra simpatica caratteristica: si rompono alla velocità della luce. E no, non importa la gran marca: si rompono). Comunque, a parte i numerosi minuti passati in ginocchio a sistemar lacci, la tappa di oggi é stata semplice e piacevole, tutta su pista ciclabile tra il fiume Brenta, sempre più grosso, e la ferrovia, alzando le braccia ogni volta che passava il treno. Del resto, così piccolo e colorato, era impossibile non salutarlo. Particolarmente interessante la sosta per il pranzo alla chiesa di San Silvestro, nelle vicinanze di Marter. Ombra, fontana, sedile. Per un pellegrino la felicità è questa. E quanto l'acqua sia una meraviglia lo si capisce sul serio, camminando.

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