venerdì 30 luglio 2021

vuota ma piena

TAPPA 32 - DA CAPOLONA AD AREZZO 17 KM Temevamo un po' la tappa per Arezzo: quando ci si avvicina a una città, può succedere di attraversare periferie rumorose. Niente di tutto questo: si arriva alle mura passando per belle strade sterrate e campagne di ulivi e girasoli, con qualche filare di cipressi. Due sole difficoltà: la prima è stata un sentiero particolarmente in pendenza e accidentato che abbiamo incontrato questa mattina. Abbiamo scaricato il passeggino, svegliato e vestito il Piccolo, portato in cima alla salita bagagli e figlio, tra le vivaci proteste di quest'ultimo, poi premiato con una brioche ancora tiepida (un sentito grazie ai gestori dell'albergo, che si sono svegliati insieme a noi per prepararci una colazione al sacco appena sfornata). La seconda difficoltà è stata la temperatura: si avvicina il fine settimana più caldo dell'estate, come la Grande non smette di ripetere, e nella provincia di Arezzo oggi la massima è arrivata a 37 gradi. Abbiamo fronteggiato l'emergenza termometro svegliandoci alle 5 e partendo alle 6. Io non mi accorgo minimamente del caldo, ma non devo dirlo troppo ad alta voce, per non suscitare gli improperi del Papà e della Grande, che sono invece particolarmente sensibili. Dopo un avvicinamento così facile ci aspettiamo un piacevole pomeriggio da turisti. Cerchiamo, come primo passo, di mettere il timbro sulle credenziali. Ma all'ufficio del turismo, purtroppo, non ce l'hanno, e non hanno la minima idea di cosa sia la Via Romea. Ci avviamo allora alla basilica di San Francesco, con un duplice obiettivo: mettere i timbri ancora mancanti e vedere gli affreschi che hanno consacrato il genio di Piero Della Francesca. Ma ci va male su tutti i fronti: il timbro non ce l'hanno, e agli affreschi si accede - causa Covid - solo su prenotazione. Facciamo rispettosamente presente che la chiesa in questo momento è vuota (al di là dell'impiegata si riesce a sbirciare) e quindi il rischio di assembramento non sussiste. La risposta dell'addetta è di quelle da incorniciare: - Così a vederla la chiesa sembra vuota, ma in realtà è piena. Usciamo disarmati, a metà fra la delusione e la risata. Riusciamo però a emozionarci nella casa museo di Francesco Petrarca, orgogliosamente cittadino del mondo ma nativo di Arezzo. La poesia non delude mai.

2 commenti:

  1. Ho fatto IL CAR ad Arezzo, un mese. La conosco bene. Molto carina e suggestiva.

    RispondiElimina
  2. A volte sono piacevoli le risposte stupide ma esilaranti.mam

    RispondiElimina