venerdì 7 maggio 2021

la frontiera di una volta

1 maggio 2021 TAPPA 1 - dal Passo del Brennero a Vipiteno - 16 km Eppure il Brennero ha un fascino. Nonostante la dogana dismessa, i bar chiusi, la via con i negozi e le insegne dei saldi. O forse proprio per la dogana, i bar, i negozi. Anche perché la prima freccia è proprio accanto al vecchio confine, di fronte ad un gigantesco centro commerciale. Il nostro pellegrinaggio quest'anno inizia da qui, con una formula inedita. Abbiamo scelto la Via Romea Germanica, che passa da casa nostra. Amiamo l'idea di chiuderci la porta (insieme a tutto il resto) alle spalle e partire con i nostri zaini, senza aerei o auto a noleggio per portarci all'inizio del percorso. Ma siccome ci sarebbe dispiaciuto perdere le prime tappe, dal Brennero alla nostra cassetta delle lettere, le percorriamo nei fine settimana: l'inedito è qui. Il brutto sta nel fatto che al momento ci limitiamo a macinare chilometri, ma non entreremo davvero nella dimensione pellegrina: non avremo, tanto per dirne una, il terribile salto nel buio che è non avere la lavatrice a disposizione. Il bello, in compenso, sta nel fatto che il nostro viaggio, il progetto estivo, l'avvicinamento a Roma, a questo punto è già iniziato. La seconda freccia sta proprio alla fine della via dei negozi, fra una chiesa antica (con annesso cimitero rampicante) e la stazione dei treni, deserta: qui, oltre alla seconda freccia, c'è anche il primo problema, visto che proprio alla stazione contavamo di mettere il timbro sulle credenziali verdi, nuove di zecca. Ci guardiamo intorno spaesati, scattiamo qualche foto per guadagnare tempo e alla fine optiamo per un bar pizzeria. Credenziali timbrate, morale alto, si riparte. Noi cinque, zaini e passeggino: ancora una volta. La giornata è fredda, la pista ciclabile corre parallela alla statale. Il passo non è ancora alle nostre spalle, ed ecco il secondo problema: una gigantesca scheggia di vetro si infila nel copertone davanti e squarcia la ruota. I ricambi sono tutti a casa; chiudiamo il passeggino, lo lasciamo alla partenza: per questa volta il Piccolo dovrà camminare fino all'arrivo. Non che l'idea lo turbi, preso com'è dalla raccolta di rametti. La madre, nel frattenpo, gli urla ogni due minuti di non gettarsi nella neve: ai bordi della strada ne è rimasta parecchia. Colle Isarco compare in fondo ad una conca, poi proseguiamo la discesa verso Vipiteno. La ciclabile si trasforma in sentiero. Il più contento è il Piccolo, che scavalca con baldanza i numerosi tronchi rimasti sul passaggio. Piove, poi smette, poi piove. Lo consideriamo un buon auspicio: anche l'anno scorso, sulla Via Francigena, il primo giorno abbiamo preso acqua e vento. Vipiteno compare alla nostra destra, appena finito il bosco. Si dorme in ostello, questa sera: l'oratorio "Maria Schutz" è l'unica accoglienza religiosa in per i pellegrini Alto Adige. Si parte per altri mille chilometri: infangati, disorganizzati e chiassosi. Ma siamo ancora qui.

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