domenica 16 agosto 2020

c'erano loro e c'eravamo noi

CITTÀ DEL VATICANO - C’erano loro, e c’eravamo noi. Come qualcuno ha fatto per la nostra famiglia, abbiamo deciso di fare lo stesso per la loro. Quel che sul Cammino è più difficile: aspettare. Noi a Roma da due giorni, due affacci del Papa in Piazza San Pietro, due tentativi di entrare in basilica (entrambi a vuoto: troppo lunga la coda sotto il sole rovente di Roma). Loro arrivati oggi, con affanno, e proprio pochi minuti dopo la fine dell’Angelus. Li abbiamo aspettati per due giorni, i nostri amici francesi, perché una foto insieme sotto il cupolone la dovevamo proprio fare. E pazienza se il nostro Papà domani lavora, e dopo lo scatto ha salutato tutti di fretta, col biglietto del treno in tasca. Loro sono “i francesi” - così li abbiamo sempre chiamati sulla Via - una gigantesca famiglia con sette figli. L’unica altra famiglia che abbiamo incontrato. Gli unici altri pellegrini con cui abbiamo camminato per lunghi tratti, perché le famiglie con bambini hanno le stesse esigenze; niente sosta al bar, ma un panino da portare al parco, così i bambini si sfogano. Non importa il Wi-Fi, meglio uno stendibiancheria in posizione comoda, perché i vestiti della prole vanno lavati, e fatti asciugare. Loro sono scesi dalla variante della Val di Susa, che si congiunge alla Via principale a Vercelli. All’epoca, settimane fa, erano un giorno davanti a noi. Ma a Garlasco si sono fermati, ed è lì che li abbiamo incontrati per la prima volta. Da allora abbiamo raccolto i fiori insieme, ci siamo bagnati nei fiumi. Abbiamo spinto insieme i nostri sgangherati mezzi di trasporto; noi un passeggino dalle ruote sempre bucate, loro due carretti da bicicletta. Ci entrava anche il nostro Piccolo, qualche volta, insieme ai piccoli loro. Si mischiavano spesso i bambini, e non si capiva chi fosse figlio di chi, chi fosse fratello di chi. O forse, per qualche giorno, è stato giusto che si sentissero fratelli tutti. Una splendida, ingombrante e chiassosa carovana: dieci bambini dai 12 anni (la nostra Grande, la loro maggiore) ai 9 mesi (la loro bimba più piccola, che ha fatto innamorare la nostra Media), e quattro genitori chiassosi anche loro. Ci siamo fatti posto a tavola. Ci siamo organizzati per dormire negli stessi ostelli: in 14 all’epoca del Covid è stato qualche volta difficile. Ma le famiglie sanno fare spazio per definizione. Nell’ultimo periodo loro hanno rallentato. Siamo andati avanti noi, li abbiamo aspettati. Oggi, quando li abbiamo visti entrare in Piazza San Pietro, abbiamo vissuto di nuovo l’emozione dell’arrivo nostro. E siamo andati loro incontro, ridendo e piangendo. Un’ultima volta, in Piazza San Pietro, c’erano loro e c’eravamo noi. Dopo una foto piena di bambini, io e l’altra mamma ci siamo guardate. E abbiamo concordato su un punto fondamentale: tutti a casa, adesso. È tempo che i bambini ricomincino a mangiare zuppa di verdura.

2 commenti:

  1. Meravigliosi incontri che non si dimenticheranno mai,troppoprofoni i segni che lasceranno nei cuori di tutti.Mam.

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