venerdì 11 agosto 2017

la fonte dell'eterna giovinezza

Yerevan
La pistola ad acqua ci ha aspettato per tutto questo tempo. L'aveva dimenticata la Media, nell'ufficio del noleggio auto, all'indomani del festival delle secchiate per strada. Oggi noi abbiamo a malincuore restituito la macchina e la Media ha riavuto la pistola, che era stata conservata in un cassetto.
L'ultima cena armena la facciamo in un ristorante tipico che avevamo sperimentato tre settimane fa, e il nostro ultimo ostello ha il cortile interno in comune con un meccanico. Praticamente, a circa due metri dall'ingresso della nostra stanza c'è il ponte elevatore.
Oggi siamo riusciti a fare due cose importanti: spedire le cartoline per gli amici della Media e della Grande (ce le siamo portate appresso, già affrancate, da Stepanakert, senza aver trovato - almeno fino ad oggi - un ufficio a cui consegnarle) e vedere l'ultimo, meraviglioso monastero: si trova non lontano da Yerevan e si chiama Geghard, che significa "monastero della lancia" perché pare che vi fosse conservata la lancia che trafisse il costato di Cristo in croce, portata qui dall'apostolo Taddeo. Il complesso attuale è del Duecento, ma pare che il nucleo originale sia più antico. All'interno della chiesa principale scorre una fonte che pare mantenga giovani in eterno (ovviamente mi sono affrettata a berne qualche litro - ma anche la Grande e la Media erano interessate) e la costruzione è in parte scavata nella roccia, cosa che rende l'interno ancora più fresco, e infatti il Piccolo dorme beato. Intorno, nella pietra della montagna, sono state scavate numerose minuscole celle per monaci, circondate da decine di croci intagliate o appoggiate sulle pietre. Immaginare un giaciglio in una fessura di roccia mi impressiona:
- Avete visto, ragazze, dove vivevano questi monaci? Chissà come facevano a resistere qui dentro in inverno...
Grande: - Ma dove mangiavano?
- Nel monastero c'era un refettorio. Dormivano nelle grotte e poi andavano a mangiare insieme.
Grande: - E allora non avevano bisogno di altro. Mangiavano e dormivano, dov'è il problema?
- Ehm... Grande, va bene che anche noi siamo degli eterni pellegrini senza bagaglio, ma insomma adattarsi ad un giaciglio nella roccia...
Grande (con l'aria di chi spiega un'ovvietà ad uno scolaro duro di comprendonio): - Ma una volta erano più bassi di noi. In questa cella il monaco poteva starci disteso, e magari mettersi addosso una bella coperta spessa. Se uno mangia in compagnia e dorme al caldo di cos'altro ha bisogno?
- Ehm... Media, tu cosa dici?
Media (senza esitazioni): - Io sono contenta perché adesso rimarrò giovane per sempre. Ma qui non ci vivrei mai. Posso chiedere alla nonna di prepararmi l'insalata di polpo quando andiamo a trovarla?

1 commento:

  1. certo che puoi chiedere l'insalata di polpo e non solo.pap

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