martedì 25 luglio 2017

prime volte

Yerevan
Dopo quattro mesi di gattonamento, sempre più spericolato e a velocità mai viste, il Piccolo sta conquistando la posizione eretta. Tutto d'un tratto ha abbandonato (quasi) del tutto l'andatura a quattro zampe, e si applica a camminare con la perseveranza di un ricercatore che sente di aver trovato la pista giusta. Cade, si rialza, procede con un'andatura degna del primo Charlot, e sorride sempre, come se stesse compiendo un miracolo. Un po' lo è, in effetti. Il bello è che questo miracolo è tutto armeno e tutto nostro. Se va avanti a questi ritmi, il Piccolo smetterà di barcollare in un paio di settimane; nonni, zii e amici vari lo rivedranno a cambiamento già avvenuto. Sapere di essere gli unici spettatori di questa rivoluzione ci rende più sopportabili alcuni inconvenienti: con il cibo, per esempio, siamo già nella fase "che non lo sappia la pediatra". Lungi dall'apprezzare la cucina armena, che invece è molto interessante (ma su questo anche la Media avrebbe qualcosa da dire), il Piccolo segue le orme della sorella maggiore: tra gli aneddoti della Famiglia in Cammino rientra la dieta "pane e patate fritte" che aveva seguito la Grande  otto anni fa in Albania, il viaggio estivo dell'epoca. Il Piccolo si sta comportando più o meno allo stesso modo. Rifiuta perfino il riso in bianco e chiede a gran voce solo patatine, possibilmente accompagnate da Coca Cola (un'infausta, recente scoperta). Io continuo a ripetermi che non sarà un mese di cibo-schifezza a rovinarlo, e mi pulisco la coscienza offrendogli, fra un pasto e l'altro, abbondante frutta. Coltivo la speranza di una svolta e mi auguro che il Piccolo cambi idea sui piatti armeni. Vero è che, all'epoca, la Grande aveva perseverato fino alla fine. Ma si sa che ogni bambino è diverso. Oltre agli esperimenti su due zampe, tra le "prime volte" del Piccolo in questi giorni ci sono anche le giostre (così come era stato per la Grande in Albania): incuriositi dalle foto sulla guida, oggi siamo andati a vedere la ferrovia per bambini di Yerevan, realizzata in epoca sovietica a scopo didattico. Come tutte le vestigia sovietiche, anche la ferrovia è fatiscente, ma sulla locomotiva campeggia ancora la stella rossa e i binari sembrano quelli di un vero treno, il che rende il tutto davvero affascinante, inclusi i rumori poco rassicuranti del treno in movimento. Intorno alla stazione c'è un vecchio luna-park, dove ci siamo fermati una mezz'ora, le ragazze in autoscontro, il Piccolo su un'automobilina a gettoni. In giornata, visita al museo dei manoscritti antichi e a quello di storia dell'Armenia. La Famiglia in Cammino, si sa, è eclettica.

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