lunedì 31 luglio 2017

la cosa peggiore

Stepanakert (Nagorno Karabakh)
La cosa terribile dell'Armenia sono le finestre: abbiamo l'impressione che ai locali, o per lo meno alla piccola minoranza che gestisce pensioni e alberghi, non interessi in alcun modo oscurare. Le finestre sono prive di avvolgibili, di imposte, spesso perfino di tende, il che rappresenta un problema enorme. Io e il Papà preferiremmo il buio, o almeno la penombra, ma riusciamo a dormire lo stesso. La Grande e la Media sembrano non far caso alla luce. Il Piccolo, ahimoi, è sensibilissimo. Al primo chiarore si sveglia immediatamente, e ovviamente non è per nulla intenzionato a starsene amabilmente nel suo lettino. Fino ad oggi non abbiamo mai, davvero mai potuto oscurare; alla luce dell'esperienza disperiamo per il futuro e quindi abbiamo sviluppato una serie di strategie. La prima e più banale è quella dei turni. Con precisione svizzera, io e il Papà ci diamo il cambio. Uno culla, esce col passeggino o tiene la manina, l'altro si gira e continua a dormire. Per la cronaca, domani è il mio turno e sono atterrita già da ora. La seconda strategia è la cosiddetta "tre". Ovvero preparo un lenzuolo la sera e metto la sveglia alle tre del mattino. A quell'ora mi alzo e sistemo il lenzuolo sul letto da viaggio del Piccolo (che è una specie di igloo), in modo che rimanga tipo baldacchino e tolga almeno un po' di luce. Posizionare il lenzuolo direttamente la sera non si può, perché il Piccolo avrebbe caldo e si sveglierebbe prima ancora che con la luce. Nonostante tutte queste brillanti pensate, non è che si facciano vere dormite: consideriamo che le sette del mattino siano un ottimo risultato, ma più spesso il Piccolo si attiva prima delle sei. Noi, che non siamo mattinieri affatto, speriamo sempre che il prossimo alloggio abbia delle belle imposte scure, e nel frattempo puntiamo la sveglia nel cuore della notte.
Oggi siamo entrati in Nagorno Karabakh: sul viale principale di Stepanakert, pieno di soldati in divisa e mezzi blindati, una ragazza del posto ha salutato a gran voce il Piccolo, chiamandolo per nome. Ci eravamo conosciute, io e lei, due giorni fa a Halidzor, nell'ecovillaggio. Era mattina presto ed eravamo entrambe in giardino; lei perché le piace fare ginnastica all'alba. Io perché il Piccolo si era svegliato...




2 commenti:

  1. paese che vai usanze che trovi!!pap

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  2. Procuratevi della carta scura e la mettete con lo scotch nei vetri tipo CT.mam

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