sabato 12 aprile 2014

quante Australie

L'abbiamo visto. Abbiamo visto cosa c'è dall'altra parte, o per lo meno un pezzetto di quel che c'è dall'altra parte del mondo. Torniamo alla nostra vita di sempre, come brave formichine operose. Ma abbiamo visto che il nostro formicaio non è l'unico possibile. Ci sono altri formicai, dove si parla, si ragiona e si vive in maniera diversa. C'è anche chi vive fuori dal formicaio.
Non siamo pronti per tornare, ma dobbiamo tornare. Almeno per il momento.
Questa notte, alle 3, percorrendo le strade di Sydney verso l'aeroporto, la Grande ha voluto ricordare con me i giorni più belli del nostro viaggio in Australia.
Il primo - ha detto - è stato il giorno del mio compleanno.
Eravamo sulla Great Ocean Road, circondati di pappagalli e coi koala che dormivano sopra le nostre teste. L'Australia è natura selvaggia. In Australia si è spesso circondati di animali strani, amichevoli o ladri o assassini. Molti animali possono uccidere un uomo in due minuti. A volte c'è da stare attenti, ma sempre, sempre, si rimane a bocca aperta di fronte allo spettacolo della natura. E, rimanga agli annali, abbiamo deciso che il nostro animale australiano preferito è il vombato, quell'orsetto schivo e dal pelo duro che dorme di giorno e si sveglia la sera. Il koala... Troppo scontato. Dorme troppo. Rovina i boschi. Fa pipì in testa a chi passa.
Il secondo dei tre giorni più belli - ha continuato la Grande in taxi - è stato quando ci siamo fermati alla fattoria, ad allattare il cangurino e a mungere le mucche. 
L'Australia dell'outback, caldissima, arida e piena di mosche insistenti. L'Australia delle fattorie da migliaia di ettari, dove le mucche girano libere ma i cavalli vanno richiamati ogni mattina.
Proprio in mezzo all'outback c'è il Grande Centro, il Red Centre, dove l'Australia è soprattutto degli aborigeni. Tutta l'Australia, in effetti, era degli aborigeni, prima che qualcuno inventasse il contrario a suon di armi. Gli australiani sono sempre stati gentili con noi, ma la cultura aborigena... È magica. I giochi della Grande e della Piccola da giorni sono popolati di storie e leggende sul colore dei corvi, sulle stelle, sul serpente arcobaleno. Il patrimonio degli aborigeni era inestimabile. Speriamo che ne rimanga almeno qualcosa.
Il terzo giorno più bello è stato quello dello snorkelling, quando abbiamo incontrato le tartarughe. 
Meno male. Temevo che il mal di mare cancellasse tutto con un ricordo cattivo, invece le bambine si sono godute la barriera corallina, troppo bella e perfetta per raccontarla, con quel mare turchese e i pesci di mille colori. Un giorno torneremo a Lady Musgrave, un'isola di corallo dove si può campeggiare in tenda, da soli su un puntino nell'oceano. Un paradiso. L'Australia è anche il suo incredibile mare, con le onde per il surf, le tartarughe appena un metro sotto la superficie. E pazienza se in alcune zone c'è anche la cubomedusa, il mio incubo: ho scoperto che basta allacciare la muta fin sotto il collo.
Quante Australie diverse abbiamo visto. E non abbiamo nemmeno girato tutta l'Australia: tre mesi sono troppo pochi.
In taxi, andando verso l'aeroporto, la Piccola ha sgranato gli occhi e ha chiesto:- Ma quando torniamo al nostro camper? È da ieri che continua con questa domanda.
Non abbiamo più il nostro piccolo camper economico ed equipaggiato male. Non siamo più selvaggi e liberi.
Ma voi ricordatevi, ricordatevi bambine, che dall'altra parte c'è qualcosa di diverso da vivere.

5 commenti:

  1. Anche dall'altra parte lo dicono della nostra.pap

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  2. La Vita è una scoperta continua,basta saper cercare.Mam.

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  3. Risposte
    1. No, non siamo ricchi. Abbiamo una casa piccola, cellulare da 20 euro e auto con 200 mila chilometri. Torniamo dall'Australia coi conti correnti in rosso. Tutto quello che abbiamo lo spendiamo in viaggi

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    2. io dico di si, siete ricchissimi ...possedete la vera ricchezza ...vi amate e sapete godervi la vita non è da tutti...

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