venerdì 7 agosto 2020

déjà-vu

TAPPA 41 - Da Acquapendente a Bolsena 23 km La prima sensazione che rivivo risale alla mia infanzia: treno espresso Freccia del Sud dal Trentino alla Sicilia. Cuccette una sull'altra, niente spazio, modalità sardine, odore stantio. La seconda é più recente: Cammino di Santiago, ostelli affollati, materassi dal colore indefinibile. Terrore delle cimici. L'accoglienza pellegrina di Bolsena é praticamente un déjà-vu, e confesso che ne avrei fatto volentieri a meno. È la prima delusione che prendiamo da un ostello sulla Francigena, dove tutte le (altre) accoglienze sono magari semplici, ma sempre decorose, spesso sorprendenti. Rimaniamo in ostello giusto il tempo di scaricare il bagaglio. La doccia la faccio solo io (per i bambini preferisco lo sporco della strada a quello di un bagno comune in queste condizioni) e corriamo immediatamente in direzione lago. La Grande, la Media e il Piccolo si sciacqueranno insieme alle anatre. Oggi tappa non lunga, ma di un certo impegno. La prima parte nei campi di girasole, in un continuo zig-zag su sterrato. Arriviamo a San Lorenzo Nuovo a metà mattinata, ricevuti dall'amministrazione comunale. È magnifico che ci ringrazino per il messaggio che portiamo, ancor più bello é che ci raccontino il loro paese. Lo avremmo attraversato, altrimenti, senza capirlo. Invece guardiamo la piazza ottagonale, sappiamo che ci sono le scuole fino alle medie inferiori, che d'inverno fa freddo e che il paese sta cercando di puntare sulla Via Francigena. C'é l'accoglienza pellegrina, c'é una magnifica terrazza panoramica da cui si vede all'improvviso il lago di Bolsena. È lì che siamo diretti. Due tornanti sulla Cassia (il tratto di sentiero nel bosco non é praticabile con passeggino), poi ci immettiamo sulla pista sterrata. La strada serpeggia negli ulivi, guarda il lago e non finisce mai. Soprattutto, ci si aspetterebbe una discesa continua, e invece ci sono tratti di salita dura. Sotto un ulivo c'é una giovane ciclista che é appena caduta. Ci fermiamo, le passiamo qualche salvietta disinfettante. Non sembra niente di grave, ma attendiamo l'arrivo dell'auto medica prima di rimetterci in marcia. Siamo stanchi, quando arriviamo a Bolsena. Un tuffo nel lago ci vuole proprio. Anche perché in un posto così affollato non si può proprio stare. Domani a Montefiascone ci attendono le suore. Se assomigliano a quelle da cui siamo stati ad Aosta, di cui il Piccolo favoleggia ancora, siamo in una botte di ferro.

2 commenti:

  1. I girasoli sono i fiori del sole e della VITA,cio' che la vostra famiglia SPECIALE sta facendo da quando si è messa in cammino.Avanti così!Mam

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