giovedì 6 agosto 2020

saluto toscano

TAPPA 39 - Da Gallina a Ponte a Rigo 28 km Intendiamoci: trovare la cena pronta è fantastico. Se in più la cena è ottima, meglio ancora. Ma il vero regalo è stato incontrare persone che per cena ci hanno aspettato. Con le quali abbiamo condiviso bruschette, chiacchiere e risate. Ponte a Rigo è un altro di quei piccoli paesi che non avevamo mai sentito nominare prima di metterci sulla Via, ma che ci rimarrà nel cuore. Troviamo un’accoglienza incredibile: Alberto ci viene a prendere all’entrata del paese e ci accompagna all’ostello (stasera è tutto per noi). Ceniamo insieme alla sua famiglia; la moglie Simona, fra l’altro, è un’ottima cuoca. I nostri bambini sono felici di incontrare i loro figli. Rimaniamo alzati fino a tardi, poi la Media ci richiama ai nostri doveri pellegrini: i bambini hanno sonno, domani dobbiamo alzarci presto. L’ostello è piccolino, ma tenuto come una bomboniera. Pellegrini e viandanti di tutto il mondo, visitatelo. Noi siamo rimasti letteralmente commossi. Ci lasciamo con promessa di rivederci. Per il momento scattiamo e condividiamo foto. Questo, però, è avvenuto dopo. Prima, ovviamente, c’è stata la tappa: Radicofani, da cui siamo passati, è uno dei luoghi più conosciuti della Francigena. Non solo per la bellezza del borgo, ma anche per la difficoltà del tracciato. La rocca della cittadina si vede da lontanissimo. Al Piccolo sembra la regga della strega Malefica: è affascinato e al tempo stesso spaventato. A me viene in mente il castello dell’Innominato nei Promessi Sposi; nero, solitario, in posizione dominante sula valle. Ma in questo momento evito di proporre il confronto: siamo in salita, stiamo tutti faticando e forse ascoltare Manzoni non è quello di cui la Famiglia in Cammino ha bisogno. A Radicofani ci arriviamo all’ora di pranzo. Ci aiuta il tempo, oggi. Fa decisamente più fresco che nei giorni scorsi, quindi camminiamo spediti. Intorno, ci salutano i campi assolati della Val d’Orcia, l’amata Toscana. Subito dopo inizia la discesa su Ponte a Rigo, su un tratto che è fra i più panoramici ella Francigena. Sentiamo il verso di un’aquila, raccogliamo qualche fiore, giochiamo con foglie e rami. Sembra davvero di volare su campi e colline, come la Media continua a ripetere. Paesaggi incredibili, un borgo che è ancora identico a com’era nel Medioevo, l’abbraccio di persone eccezionali: così ci saluta la Toscana.

3 commenti:

  1. si registra tutto nel cuore mentre si va avanti

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  2. Questi rapporti umani scoperti durante il vostro cammino devono essere la normalità di ogni giorno. Cosa c'è di più bello di aprirsi al prossimo di costruire sempre nuove amicizie. Circondarsi di persone positive significa anche aprire la propria mente e non restare sempre limitati nel proprio" recinto" : si può morire anche mangiando se non c'e varietà di cibo.Queste esperienze di vita valgono anche di più di una solitaria lettura di un libro. Leonessa sempre attiva

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  3. Incontrare "belle persone"ci rende felici ma,soprattutto ci fa comprendere come "la vita"sia un viaggio da affrontare anche con gli altri.Mam

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