venerdì 27 luglio 2018

randagi

Becho
Ai cani randagi mi sono dovuta rassegnare. Ce ne sono praticamente ovunque; molti sono amichevoli, il che ha sicuramente un lato positivo - fino ad oggi la mia prole non è stata divorata - ma ne ha anche uno negativo: divenuti un po' randagi anche loro, i miei figli hanno accarezzato in questi giorni più cani sconosciuti di quanto non avessero fatto nel resto della loro vita. Di solito vige il divieto assoluto di familiarizzare con qualsivoglia animale, ma in viaggio anche i freni materni diventano un po' più deboli. Speriamo che il frutto di tutto questo siano solo un po' di anticorpi.
Oggi lunga giornata di trasferimento in auto, dalla caldissima Kutaisi (dove abbiamo visitato il monastero di Gelati - e mi sono guadagnata un'occhiata di fuoco dal monaco di passaggio, visto che il Piccolo correva a rotta di collo nella chiesa della Natività) alle montagne dello Svaneti. Pare che si tratti della più georgiana fra le regioni della Georgia: Caucaso profondo e rurale. In tutto circa 250 chilometri di viaggio; non sembra molto, ma non bisogna farsi ingannare. Non di autostrada a tre corsie si tratta, ma di un percorso in sali e scendi, tutto curve e con lunghi tratti sterrati. Il nostro fuoristrada ha affrontato benissimo la situazione, ma poiché la strada è classificata come una delle più pericolose del Paese, il Papà ha guidato con particolare prudenza. Il fatto divertente è che alcuni punti della carreggiata sono crollati per decine di metri nei burroni sottostanti, e non sempre il fatto che manchino pezzi di strada è ben segnalato. Divertente a pensarci adesso che siamo arrivati, ma durante la giornata un po' meno.
Molte merende da mangiare in macchina - non sappiamo mai se e quando troveremo un punto di ristoro - e pranzo alle 16, in un bar con tavolini colorati a bordo strada. Qui siamo stati avvicinati dal primo cucciolo della giornata: un cagnolino nero per cui i bambini sono impazziti (il Piccolo e la Media si rotolavano letteralmente a terra); il randagio è invece impazzito quando sul tavolo sono arrivati i nostri kachapuri al formaggio. Incredibile l'abilità di salto che può avere un cagnolino minuscolo. Dopo averlo lasciato a malincuore per tornare in macchina, siamo saliti tornante dopo tornante a Becho. Siamo di nuovo tra le montagne, ma per fortuna non fa così freddo come qualche giorno fa a Gergeti. Alloggiamo nella guesthouse di una famiglia con bambini. Qui troviamo il secondo cagnolino della giornata, che gironzola intorno al tavolo per tutto il tempo della cena, leccando i piedi di noi tutti e mandando in visibilio i bambini. Ci sono poi cani, maiali, gatti e non so che altri animali da cortile. Tutti amichevoli, tutti accarezzabili, tutti luridi. Ma ormai mi sono (quasi) abituata al fatto che siano un po' randagi anche la Grande, la Media e il Piccolo...

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