venerdì 17 luglio 2015

quelli col tuk tuk e quelli che non

Trincomalee
Per cambiare una gomma, il tuk tuk si solleva a mano; ecco perché il ragazzo del noleggio ci aveva detto:- Chiedi aiuto. Noi non abbiamo un cric perché nessuno ha un cric, solo che fino ad oggi non lo sapevamo. Questa mattina il titolare del nostro albergo ha chiamato due forzuti giovanotti che ci hanno montato in un attimo la ruota di scorta, poi siamo andati dal gommista che ha sostituito la gomma bucata. Tutto molto più rapido e semplice di quanto credessimo. In effetti il viaggio in tuk tuk non sarà la scelta più comoda, ma in questo modo usiamo il mezzo di locomozione più diffuso in Sri Lanka, il che ha indubbiamente dei grossi vantaggi. Gommisti e meccanici sono frequentissimi, anche su strade poco trafficate, anche nei paesi più sperduti. Per fare il pieno non serve nemmeno un distributore: molti di questi minuscoli meccanici e molte rivendite di paese hanno da parte qualche bottiglia di benzina “rossa”; e a noi per un pieno bastano  4 litri. L’unico vero problema è che la strada risulta divisa in due grandi gruppi: i guidatori di tuk tuk, che sono la maggioranza; e i guidatori di camion, pullman e auto, che considerano i tuk tuk un inutile spreco di asfalto (i motociclisti sono un gruppo a parte, con comportamenti alterni e poco prevedibili). Quindi, quando incrociamo un grosso automezzo che viene dalla parte opposta, sta sorpassando e invade la nostra corsia (per la cronaca: si tratta della corsia di sinistra, perché la guida è all’inglese), siamo sempre noi a doverci fare da parte, mentre il camion/pullman/auto si comporta come se il tuk tuk non ci fosse, e anzi accelera e strombazza per chiedere spazio. Un paio di volte siamo stati letteralmente buttati fuori strada, ma ormai abbiamo imparato a prendere la cosa con cingalese serenità. Il Papà sente già un forte spirito di gruppo: oggi discuteva di marche e modelli con un altro guidatore di tuk tuk. E pensare che fa parte della categoria solo da quattro giorni.
Lasciata dunque Anuradhapura con rinnovato entusiasmo, ci siamo diretti alle rovine di Mihintale, che si trovano poco distante. La tradizione dice che in questo luogo fu introdotto il buddismo in Sri Lanka ad opera del leggendario Mahinda, imparentato con i regnanti indiani buddisti. Il sito è molto grande, si compone di diverse costruzioni e la visita è parecchio faticosa. Per accedere a tutte le zone si devono percorrere scalinate per un totale di circa 2000 gradini, non tutti in buone condizioni. Oggi però eravamo in forma, e anche le bambine sono riuscite a visitare il sito senza patemi. Ha aiutato, in effetti, la presenza di decine di scimmie, che la Grande e la Piccola osservano sempre con grande stupore. Lasciata Mihintale intorno all’ora di pranzo, ci siamo diretti verso est e verso il mare; adesso siamo a Trincomalee, una cittadina di pescatori. Il nostro albergo è sulla spiaggia. Ma proprio sulla sabbia.

3 commenti:

  1. È bello leggere delle vostre avventure sempre affrontate von lo spirito giusto. Ma sì lascia fare...pap

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  2. Il vostro guidatore di "tuk-tuk"ha fatto molte guide a Catania quindi é espertissimo.Abbracci mam

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  3. Vi vedrei bene la mattina portare la Grande e la Piccola nelle rispettive scuole in..tuk tuk..vorrei il posto in prima fila per lo spettacolo. ..

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