domenica 23 febbraio 2014

la fiaba del naufragio

Princetown
Grande:- Ma voi come facevate a sapere che eravamo ancora vive? Come avete saputo in quale spiaggia avevamo fatto naufragio?
Papà:- Sapevamo che stavate andando a Melbourne. La nonna vi aveva fatto salire sulla nave in Inghilterra, e poi avevate fatto tutto il viaggio da sole, tu e la Piccola. Eravate state in mare per tre mesi, pensa, per tre mesi. Era l'ultimo giorno e avevate fatto una grande festa, con tutti i passeggeri e con l'equipaggio, perché eravate felici dell'arrivo. Ma ad un tratto la nave è stata sorpresa da una tempesta, con onde altissime, venti terribili...
Piccola:- Ma noi abbiamo messo il salvagente, vero? Abbiamo messo il salvagente, ci siamo buttate in acqua e abbiamo nuotato. Però abbiamo salvato anche una cassa piena di cose da mangiare, così potevamo aspettarvi sulla spiaggia...
Papà:- Ma quando si fa naufragio non si fa in tempo a salvare nulla, di solito si pensa solo a salvare se stessi...
Grande:- Noi no. Abbiamo salvato il cibo, i vestiti e anche una cassa di giocattoli. E siamo salite su una piccola barca a motore, vero Papà? Una barca a motore che ci ha portato a riva, e a riva ci siamo messe vestiti asciutti, così vi abbiamo aspettato al caldo e senza far arrabbiare la mamma, perché la mamma si arrabbia quando ci bagniamo i vestiti e non ci possiamo cambiare...
Alla località dei Dodici Apostoli, enormi e spettacolari faraglioni sulla spiaggia, è legata la storia di un famoso naufragio avvenuto nel 1878. La nave, partita dalla Gran Bretagna tre mesi prima, avrebbe dovuto gettare le ancore il giorno dopo, nel porto di Melbourne, se una tempesta non l'avesse inghiottita, lasciando solo due superstiti. Il Papà, affascinato dalla vicenda (e anche per coinvolgere le bambine nella passeggiata), ne ha fatto una fiaba per la Grande e per la Piccola, ovviamente inserendo loro stesse come protagoniste e uniche sopravvissute. Le bambine si sono lasciate coinvolgere e hanno cominciato a chiedere sempre maggiori particolari: Ma quanti anni avevamo quando c'è stato il naufragio? Ma di che colore era la cassa dei giocattoli che abbiamo salvato? E cosa stavamo facendo quando ci avete ritrovate sulla spiaggia?
Temiamo che la storia del naufragio diventi argomento unico di conversazione per le prossime settimane; ma intanto, tutte prese dalla storia, le bambine hanno camminato per due ore, su e giù nei sentieri a picco sul mare, mentre noi ammiravamo lo spettacolo dei Dodici Apostoli, uni dei paesaggio più famosi e fotografati d'Australia. Il sentiero arrivava a lambire la spiaggia prima di tornare in cima alla scogliera. Ovviamente, nei tre minuti che siamo rimasti sulla sabbia, la Grande ha fatto in tempo a farsi travolgere da un'onda (qui le onde sono imprevedibili, enormi e traditrici - fare il bagno è impensabile) e ha dovuto proseguire il percorso indossando la maglietta del Papà, che le arrivava alle ginocchia e le dava un'aria tenera e ridicola. Le rocce davano uno spettacolo impressionante, tanto che ci torneremo domani mattina. Pernottiamo a 5 chilometri di distanza, in un campground, una specie di via di mezzo fra campeggio vero e proprio e area attrezzata. Servizi spartani ma curati, grande parco giochi proprio davanti al camper e canguri liberi in giro sul prato.
Oggi, finalmente, è arrivato un bel sole estivo.

1 commento:

  1. Le fiabe inventate su misura sono belle.Ricordi il racconto della "SIMCA" o della baita a Tovel? pap e mam

    RispondiElimina