venerdì 21 febbraio 2014

la pipì del koala

Apollo Bay
Fra i tormentoni della Famiglia in cammino, oltre alle canzoni di Jovanotti (che intoniamo di continuo) c'è sempre la scelta dell'animale australiano preferito. Oggi la Grande, mentre si insaponava sotto la doccia, ha pronunciato solennemente il suo verdetto: - I miei animali preferiti sono due, il koala e l'echidna, perché entrambi possono appallottolarsi. Mi piace la posizione appallottolata. È come abbracciarsi e coccolarsi.
L'echidna si appallottola quando si sente in pericolo. Il koala, in effetti, trascorre appallottolato la maggior parte della propria vita, dato che dorme quasi tutto il giorno. Ieri, a Kennett River, abbiamo contato decine di koala sugli alberi intorno a noi. Quasi tutti erano appallottolati e dormivano. I pochi svegli passavano da un ramo all'altro lentamente, cercando i germogli. Oppure si dedicavano ad attività molto pericolose, quali far pipì dalla cima dell'eucalipto. Uno non ci pensa, ma il tenero koala fa una pipì impressionante, e se non si sta attenti si rischia di essere colpiti. Così è capitato al povero giovanotto che si era messo proprio sotto al koala per fotografarlo, ed è stato drammaticamente investito dal getto. La cosa ha particolarmente affascinato le bambine: - Mamma - hanno detto estasiate - il koala fa la pipì come noi! - La Grande e la Piccola avrebbero voluto vedere anche la cacca del koala (battute e storielle su cacca e pipì suscitano di solito il massimo delle risate) ma, per fortuna nostra, non ne abbiamo avuto occasione.
Comunque in Australia la vicinanza della fauna comporta pure qualche preoccupazione: i pappagalli, per esempio, rubano pane e simili. Ieri abbiamo dovuto stare molto attenti al piatto di popcorn che avevamo messo sul tavolo per la festicciola della Grande, perché i pappagalli continuavano a svolazzarci intorno con sguardo attentatore. Le bambine hanno pensato di risolvere il problema mangiando al volo tutti i popcorn. I kookaburra, curiosi uccelli grassotti e dal becco largo, rubano carne e prosciutto e sono assidui frequentatori dei barbecue. Non temono nulla, nemmeno la piastra incandescente (qui i barbecue sono quasi tutti a piastra elettrica). Canguri e wallaby invadono le strade al crepuscolo, tanto che in alcune zone è sconsigliabile guidare di notte. Per non parlare dei tratti di spiaggia dove non si può entrare perché ci sono le uova delle tartarughe, o delle acque dove non si fa il bagno per gli squali e i coccodrilli.
Oggi siamo in un campeggio pubblico (cioè gestito dalla municipalità, con servizi di base - ma puliti - e prezzi calmierati) in un'altra famosa località di mare e di surf. Percorriamo la Great Ocean Road molto a rilento, un po' per godercela (i tornanti a picco sulle onde sono uno spettacolo) e un po' perché vorremmo dedicarci alla vita da spiaggia e quindi aspettiamo il sole: da qualche giorno il cielo è grigio, fa freddo e di bagni ne abbiamo fatti proprio pochi. A parte il Papà, che anche oggi, sfidando gli elementi (onde altissime e gran vento), ha affittato una tavola e si è lanciato in acqua, provando e riprovando a salire in piedi sul surf. Ma lui è un vero duro, e io non aspiro ad esserlo.

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