lunedì 24 febbraio 2014

tagli alle spese

Killarney
La nostra esperienza in Australia è un viaggio a basso costo. A casa, prima della partenza, abbiamo tirato la cinghia per mesi, ma siamo comunque in 4, con due minori che mangiano come yeti e il mutuo della casa in Italia che colpisce inesorabile. Ogni giorno dobbiamo mangiare, dormire, far benzina al camper (benzina e non gasolio, ormai l'abbiamo capito). Gli ingressi ai parchi nazionali in alcuni stati sono a pagamento: così era, per esempio, in Tasmania. Poi ci sono, qualche volta, i musei e i centri faunistici. La bombola del gas da riempire. I calzini distrutti da comprare. Abbiamo stabilito un budget di 120 dollari al giorno (circa 80 euro) e dobbiamo farci stare tutto per tutti, dal carburante al cibo agli acquisti.
Ma siamo diventati maestri nell'arte del risparmio. Per dormire, le sistemazioni possibili sono in 3 tipologie; la prima è quella dei campeggi veri e propri, dove andiamo poco. I campeggi "veri" sono molto curati e con servizi ottimi: lavanderia, bagni enormi, tappeti elastici per saltare, wifi, a volte piscina, cucine comuni. La seconda tipologia è quella dei campground, campeggi molto spartani, gestiti dall'ente pubblico o da associazioni. Di solito hanno bagni e docce, barbecue e parco giochi, il che per noi va già bene. Ci sono poi le "camp area", aree attrezzate (di solito solo con bagni, spesso - ahimè - a fossa biologica) dove ci si può sistemare gratis o quasi. C'è anche la possibilità, che qualche volta abbiamo adottato, del posteggio-dove-capita, ma bisogna stare attenti che non ci siano divieti, e ovviamente non ci sono servizi. L'idea non è  terribile come può sembrare, perché in Australia i bagni e le docce pubblici (a volte a gettone) sono diffusissimi e quindi si riesce (quasi) sempre a far pipì e lavarsi come fanno gli esseri umani. Oggi siamo in un campground a due passi dalla spiaggia (non vediamo l'oceano perché ci sono le dune di sabbia, ma sentiamo il rumore delle onde). I bagni avrebbero bisogno di una ristrutturazione radicale, ma proprio a pochi metri dal nostro camper c'è un bel parco giochi e qui paghiamo solo 20 dollari.
Ovviamente stiamo molto attenti a tutte le attrazioni a pagamento, ed entriamo solo se le troviamo davvero interessanti. Risparmiamo meno sulle esperienze: parchi nazionali e zone protette, passeggiate a cavallo e lezioni di surf.
Non compriamo quasi nulla (il più bel souvenir sono le nostre foto). Non siamo mai andati al ristorante. Al bar ci siamo stati una volta, ma dopo aver pagato 4 dollari per un caffè abbiamo tagliato anche questo. Per fortuna ho portato una caffettiera dall'Italia. Nei supermercati si trova il caffè Lavazza (che non è quello che compro di solito, ma va bene) e quindi la mia dose quotidiana di caffeina, senza la quale non potrei tirare avanti, è assicurata.
La benzina è una voce di spesa importante e su cui non possiamo tagliare, ma qui costa molto meno.
Le migliori acrobazie al risparmio, però, le facciamo al supermercato. Abbiamo capito dove andare e cosa comprare: pesche e ciliegie hanno un costo pauroso (le ciliegie le abbiamo viste fino a 20 dollari al chilo), sono più convenienti mango e ananas. Il pomodoro per condire la pasta costa, meglio una cena a base di bistecca. Sulle nostre abitudini alimentari incide anche la difficoltà nel cucinare: il camper ha due fornelletti, per giunta capricciosi. Niente verdure al vapore, forza con le carote crude (per le bambine anche pomodoro crudo. Per noi no, che costa 8 dollari al chilo...). Mangiare cibi un po' diversi fa parte del viaggio, e può essere divertente, ma ha qualche effetto collaterale. Oggi la Piccola, addentando un panino in riva al mare, mi ha detto col visino serio:- Vorrei tanto mangiare gli spinaci cotti, come li fai nella nostra "verissima casa"...
- Amore - ho risposto io con ironia - quando preparo gli spinaci tu fai sempre un sacco di capricci...
- È vero - ha detto lei, sempre seria - ma adesso non ne farei più.
- E io - ha aggiunto la Grande - vorrei il cuscus con le lenticchie. Non c'è cuscus con le lenticchie migliore di quello che fa la mia mamma a casa...
Un po' mi facevano tenerezza, un po' mi sentivo lusingata. Soprattutto perché io in cucina sono uno zero.

1 commento:

  1. Alla fin fine è come ci sente dentro non quello che si spende. pap e mam

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