mercoledì 5 marzo 2014

apposita retina cercasi disperatamente

Hawker
Il Papà ha fondato (parole sue di oggi) l'Esercito di Liberazione dalle Mamme Loffie. Si tratta di un'organizzazione sovversiva di cui fanno parte lui e lui medesimo, ma che riscuote un grosso successo con la Grande e la Piccola.
Il problema è che io non mi sento particolarmente rigida e perfezionista, e tuttavia sono sempre... Adulta. Madre. Chioccia. Il che è certamente un difetto. Lui invece riesce a tornare davvero bambino con le sue bambine, e pazienza se i quaranta sono passati da un pezzo (cioè sono passati per lui, beninteso). Oggi, vedendo un torrente di fango in mezzo al deserto delle Flinders Ranges, è stato il primo a gioire. Si è buttato in acqua, in mutande e ridendo, e poi ha chiamato la Grande e la Piccola a condividere la sua gioia. Io ho cercato di soffocare mille pensieri: che ne so, il colore marroncino dell'acqua, il fatto che ovviamente non fosse trattata, e altre sottigliezze del genere. Dopo, ma solo dopo, sono stata grata al Papà per aver regalato alle bimbe una gioia che io, spontaneamente, non avrei saputo inventare: il bagno in una pozza nel deserto. Le ragazze, emergendo con piedi e mani color pece, avevano un sorrisone:- Ma che felicità! Sono emozionata! - urlava la Piccola. - Eh, sì - rispondeva la Grande - non avevamo mai fatto il bagno nel fango! È bellissimo! 
In serata avrei voluto strofinarle con la carta vetrata. Mi sono accontentata dello shampoo e la mia coscienza è a posto lo stesso.
Oggi abbiamo avuto un primo assaggio di vero outback australiano, un deserto con terra spaccata e piante basse. Dalla costa sopra Adelaide siamo saliti verso nord. Abbiamo attraversato Quorn, un paese semi-vuoto che sembra il set di un film western, insegne "vecchissimo stile" comprese. Poi abbiamo percorso una serie di strade sterrate, alla ricerca di formazioni rocciose asperrime e bellissimi wallaby delle rocce, dal tipico colore grigio-rossastro.
Anche oggi temperature altissime, vicine ai 40 gradi, e anche oggi siamo stati perseguitati dalle terribili mosche australiane. Perfino la Grande, pacifica com'è, le ha definite "insopportabili". Entrano negli occhi, nel naso, in bocca. Mirano al viso, più che al cibo. La Piccola è l'unica della Famiglia che sia riuscita ad ucciderne diverse. Si volta di scatto, con sguardo angelico e manina assassina, e colpisce. Dopo, tutta orgogliosa, le prende e me le mostra:- Guarda, mamma, un'altra mosca morta!
Il problema è che in realtà le mosche non le danno troppo fastidio. Ed è davvero un problema, perché di solito non si prende il disturbo di ucciderle o scacciarle. Oggi, per esempio, ne ha mangiate due insieme ad un boccone di pane, senza nemmeno accorgersi (e senza che nessuno avesse il coraggio di farglielo notare). Poco dopo mi ha chiesto di soffiarle il naso:- C'è una mosca che mi dà fastidio... Diceva. Il peggio è che la mosca, ormai tristemente annegata, c'era sul serio.
Tolte le orride formiche di questi giorni, io non credo di avere un cattivo rapporto con gli insetti. Se trovo per casa un ragno, lo prendo con le mani e lo butto fuori dalla finestra. Ho insegnato alla Grande e alla Piccola a non aver paura delle api e delle vespe. Ma adesso ho capito perché in Australia, ad ogni angolo di strada, siano in vendita cappelli con apposita retina proteggi-viso. Domani li compro anch'io.

1 commento:

  1. Con le mosche il cibo è piu' sostanzioso!!! pap e mam

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