domenica 16 marzo 2014

la clonazione

Nove anni fa, prima di invecchiare, prima della Grande e la Piccola, prima che tutto avesse inizio, avevo detto al Papà che avrei passato la vita a raccogliere quello che lui sparpagliava in giro. Niente di più vero e di più facile: il Papà è uno specialista dell'amnesia. Dimentica di tutto: ombrelli, calzini, chiavi e portafogli. Il bello è che ha anche una fortuna sfacciata: dimentica, ma poi ritrova. L'altro giorno, in una gigantesca stazione di servizio, ha lasciato su un tavolo esterno il suo marsupio, contenente telefono, telecamera piccola, obiettivi di una macchina fotografica (non la mia, che a custodire quella ci penso io). Circa mezz'ora dopo un signore anziano lo ha raggiunto, chiedendogli se il marsupio fosse suo. Dentro c'era ancora tutto. In Australia la piccola delinquenza non esiste. La gente parcheggia l'auto e la lascia aperta, con le chiavi inserite. Chiude la porta di casa per dormire e non gira la chiave. Entra in negozio e lascia il portafogli fuori, nel portapacchi della bici.
In compenso, qualche simpaticone ha clonato la nostra carta di credito. Negli ultimi due giorni risultano spese per più di mille euro, effettuate - così pare - in Italia, probabilmente per acquisti on line. Siamo certi di essere in Australia e di non aver autorizzato spese folli su internet (tra cui settecento euro in un unico acquisto!), quindi quelle spese non le abbiamo fatte noi.
Ma che meraviglia: mente noi risparmiamo sull'acqua (avevamo superato i 30 dollari al giorno in acqua minerale, siamo passati all'acqua delle fontane), qualche truffatore ha speso alcune centinaia dei nostri euro.
La banca ci assicura che, documentando tutto per bene, l'assicurazione provvederà a rifonderci le spese. Forse non saranno nemmeno addebitate. Ma intanto siamo qui, in mezzo al deserto australiano, a combattere con estratti conto e centralini (e la differenza del fuso orario rende tutto un po' più difficile).
Non siamo, tuttavia, particolarmente abbattuti (molto seccati sì, però). Sarebbe stato peggio se l'altro giorno non ci avessero riportato il marsupio del Papà. Sarebbe stato peggio se non ci fossimo accorti della clonazione. Sarebbe stato peggio se, per paura, ce ne fossimo rimasti a casa nostra. Gli imprevisti fanno parte del viaggio. Il ladro è solo un ladro, a fronte di decine di australiani che continuano ad essere simpatici e accoglienti.
Oggi abbiamo passato la giornata a combattere con le mosche e a cercare pitture rupestri nelle grotte intorno ad Alice Springs. Siamo arrivati ad un sito magnifico: sulla volta di una grotta sono dipinte alcune larve stilizzate: le larve facevano parte del patrimonio di leggende degli aborigeni, e anche della loro dieta. È stato emozionante camminare alla ricerca dei segni rossi sulla pietra. Del resto oggi la temperatura aiutava: solo 40 gradi.

3 commenti:

  1. In effetti al peggio non c'è fine.pap

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  2. Cu mangia fa muddichi dice un antico proverbio siciliano;chi non risica non rosica,dice un altro proverbio;e via dicendo.Siete sempre i più "forti",i migliori,bacionissimi.Mam

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  3. Il ladro è solo un ladro e la scoperta merita... Ricordo un bagno azzardato a cuba... Al ritorno sulla spiaggia non c'erano nemmeno le scarpe ma... Il ladro gentiluomo mi lasció gli occhiali da vista!!! Tutt'oggi penso a lui-loro-lei con gratitudine ��! Coraggio, si rimedierà. Baci. Fra

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