lunedì 24 marzo 2014

dove nuotano le mucche

West Leichardt Cattle Station
Dormiamo di nuovo in mezzo al bush, la sterminata campagna semi-desertica australiana. Sopra di noi c'è un cielo incredibile, senza nessuna luce che non siano le stelle. Ci fanno compagnia decine di enormi rospi, il che è una benedizione, considerata la voracità con cui mangiano gli insetti.
Affascinati dalle fattorie dell'outback, abbiamo trovato ospitalità in una cattle station (che significa appunto "luogo di allevamento"), sfidando una lunga strada sterrata col nostro povero camper. Rispetto alle consuetudini australiane, questa "station" non è molto grande: conta circa 7000 mucche, su 125 mila ettari di terreno. Le mucche non vengono allevate per il latte, ma solo per la carne; non vengono mai munte, ma vagano semi-libere (semplicemente marchiate). Periodicamente, vengono radunate con elicotteri e cavalli, poi selezionate e vendute, macellate o vive, in Australia e in Asia.
La fattoria è nata nel 1926 (e quindi, per gli standard di qui, è un luogo "storico". In effetti è più vecchia della vicina città di Mt Isa). È stata prima una fermata della diligenza, poi una stazione del telegrafo. La famiglia (allargata ad un gruppo di lavoranti), di cui fa parte anche un bambino di sei anni, vive in una specie di grande giardino, innaffiato costantemente (trenta metri sotto terra c'è una sorgente), in cui si trovano cani, capre e maiali.
Avevamo voglia di stare nell'outback, lontani dalla città, e di sperimentare un outback diverso, quello delle immense fattorie dell'entroterra. La Grande era rimasta molto affascinata dai filmati visti l'altro giorno alla School of the Air, e la sistemazione di oggi la rafforza nella convinzione che vivere in un'immensa fattoria sia la sua dimensione ideale. Oggi le bambine hanno fraternizzato col piccolo di casa, giocando per lunghe ore senza sentire la curiosità di chiedergli il suo nome (la Grande, invece, si è subito informata sull'età). Si sono dondolate su una corda appesa all'albero nel piccolo parco giochi (in verità un po' rustico) della fattoria. Hanno accarezzato le capre e osservato i maiali. Non abbiamo detto loro che i maiali, catturati selvatici, vengono nutriti per poco tempo prima di essere macellati e  trasferiti nella cella frigo (dove siamo anche entrati: vagamente impressionante) per le esigenze alimentari della famiglia. Uno dei padroni di casa (anche lui un po'... rustico, ma a suo modo gentile) ci ha regalato alcuni enormi pezzi di carne, raccomandandoci di cuocerla sul barbecue.
Nel tardo pomeriggio siamo andati a vedere gli enormi recinti dove vanno le mucche quando vengono radunate. Sul sentiero di ritorno, sotto l'arcobaleno (oggi abbiamo avuto un rapido acquazzone), la Piccola si è sentita pervasa di spirito poetico. Camminava, raccoglieva legnetti (una delle sue occupazioni preferite: non c'è modo di farla desistere) e chiacchierava (anche questa è una delle sue occupazioni preferite; anche in questi caso non c'è modo di farla desistere):- Io lo so perché esistono i sassi - diceva -  Qui ci sono tanti sassi... Ecco mamma, ho raccolto due sassi per te. Mettili in tasca e non li perdere. Se li perdi, te ne prendo altri. Qui ho trovato dei fiori. Guarda, mamma, questi fiori sono per te. Guarda i laghetti! In quei laghetti le mucche vanno a bere. Magari qualche volta le mucche nuotano coi loro vitellini... È vero che le mucche nuotano? Ecco altri due sassi grossi per te. Il non faccio mai regali a me. Non faccio mai regali a nessuno. Solo a te, mamma. Mamma, sei bellissima. Io volevo proprio questi genitori e questa sorella. I sassi mettili in tasca, così non li perdi. 

2 commenti:

  1. Ah bello bello bello.pap

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  2. Spero proprio tanto,tanto,per voi genitori che,anche da grande,la piccola, continui a pensare così.Mam

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