venerdì 7 marzo 2014

l'unico inaccessibile

In Australia tutti i siti di interesse storico sono perfettamente segnalati. Tuttavia, il   sito di Yourambulla è difficile da trovare. Ci sono ovunque uffici turistici, che spesso sopravvivono grazie al lodevole lavoro dei volontari. Negli uffici turistici si trovano sempre mappe molto dettagliate, brossure pieghevoli su ogni attrazione, depliant illustrati su tutti i siti. Ma su Yourambulla niente di niente, se non qualche cenno nei depliant generali sulle Flinders Ranges. Tutti i sentieri che avevamo percorso fino ad oggi erano tenuti perfettamente, battuti ben bene, con gradini e corrimani. Ci sono perfino molti sentieri civilmente "sbarrierati", ovvero accessibili a passeggini e carrozzine. Il sito di Yourambulla è diviso in tre parti. Dall'una all'altra parte ci sono poche indicazioni e il sentiero non esiste, tanto che si rischia di perdersi fra le rocce rosse. Meravigliose rocce rosse, intendiamoci, ma forse non il luogo ideale per trascorrere il resto della giornata o del viaggio. In Australia tutti i siti storici sono sempre aperti, sette giorni su sette. Magari con orari non troppo estesi, ma qualsiasi museo di paese è aperto anche la domenica. Il sito di Yourambulla è chiuso da anni (noi siamo entrati lo stesso, ma che rimanga un segreto), perché su una passerella c'è un'unica trave di legno instabile.
Yourambulla è un sito di pitture rupestri aborigene. Non ha avuto la stessa sorte di altri luoghi, storici o ritenuti tali, che abbiamo visitato. Non è stato valorizzato in nessun modo. A poca distanza dalle pitture rupestri c'è una fattoria di pecorai di metà Ottocento. Su questa, ovviamente perfettamente segnalata ed accessibile, esistono libri, documenti e cartine. Sui dipinti aborigeni si fa a fatica a trovare informazioni: non esiste quasi nulla di scritto (non un depliant, figurarsi un libro), e gli abitanti della zona, per quanto gentilissimi, ne sanno veramente poco.
Eppure i disegni sono molti e magnifici: nelle tre grotte, disseminate su un pendio roccioso abitato da canguri e wallaby, sono disegnati boomerang, impronte di animali ed emù stilizzati. Emozionante. Purtroppo la Grande e la Piccola sono rimaste un po' deluse: loro non percepiscono ancora la potenza dell'astrazione, e quindi, pur senza avere il coraggio di dirlo, hanno vissuto i disegni come degli scarabocchi. La Grande, tuttavia, ha proposto di trasferirci in Australia e diventare aborigeni anche noi.
Altra giornata nelle Flinders Ranges, una zona desertica (per certi aspetti simile alla savana, ma con qualche albero verde in più) che regala paesaggi incredibili di pietre aspre e montagne, oltre ad una fauna particolarmente numerosa: oggi avremmo visto, avventurandoci col camper su strade sterrate, almeno una ventina di emù in corsa e altrettanti canguri e wallaby saltellanti. Il tempo continua ad essere splendido, e le previsioni sono buone anche per i prossimi giorni.
Dopo cinque giorni di campeggio libero, bisognini dietro gli alberi, sudore e polvere, ci siamo regalati la sosta in un vero camping. Lavatrice, bagni, docce e perfino una piccola piscina: l'acqua è un lusso incredibile. Soprattutto nel deserto.

1 commento:

  1. "bisognini" nel water ogni tanto ci vogliono. pap e mam

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