venerdì 21 marzo 2014

per ardua ad caelestia

Guardiamo le previsioni del tempo e non ci decidiamo a muoverci da Mt Isa: sulla costa, zona tropicale, la stagione delle piogge non è ancora finita e ci sono continui temporali. Qui è un paradiso. Non fa troppo caldo (massime sui 36-37 gradi), è ben ventilato e non ci sono mosche. Questa ci sembra una gran liberazione. Il lato negativo è che invece è pieno di zanzare; la sera dobbiamo chiudere di continuo la porta del camper, e consumiamo litri di repellente. Il Papà, di cui le zanzare sono particolarmente ghiotte, dalle 6 del pomeriggio in avanti indossa pantaloni lunghi e calzini. In compenso io e le ragazze trascorriamo 24 ore al giorno in canottiera e a piedi nudi. Il campeggio è tranquillo, abbiamo il bagno e la piscina. Ci prendiamo una pausa di vacanza in questo viaggio meraviglioso ma impegnativo. La Famiglia in cammino si gode tutto, ma può fare a meno di tutto: domani o dopodomani ripartiremo in ogni caso per la costa, e riprenderemo a dormire dove capita, facendo la doccia con le taniche.
Riprende quota il sogno di trasferirci qui: mentre io non desidero altro che una casa ad Alice Springs (ma il Papà sistematicamente mi riporta coi piedi per terra), la Grande è veramente colpita dalle fattorie. Tutto questo lato del Queensland è zona di allevamento. Ci sono fattorie enormi, con migliaia di animali, spesso in totale isolamento. Per i bambini che vivono in posti del genere, a Mt Isa esiste la School of the Air. La scuola ha una novantina di bambini dai 6 ai 12 anni, alcuni a migliaia di chilometri da qui, che seguono le lezioni con collegamento via computer e telefono. Assistere ad una lezione via etere è impressionante: ogni docente ha una sua stanza insonorizzata, da cui segue piccoli gruppi di bambini, interagendo con loro attraverso le cuffie e lo schermo. Gli scolari usano il materiale fornito periodicamente dalla scuola (che infatti ha un ufficio postale interno) e studiano da casa. Dopo aver visto un filmato sulla vita di questi bambini dell'outback, la Grande si è innamorata: oltre a seguire le lezioni "on air", i suoi coetanei si occupano delle mucche, strigliano i cavalli e puliscono i maiali. Se occasionalmente devono spostarsi, di solito lo fanno su mini-aerei guidati dai loro genitori. La Piccola ha seguito la visita alla scuola, ha sentito in cuffia una parte di lezione, poi ha chiesto quando potrà tornare nella sua "verissima scuola", che evidentemente ritiene preferibile. La Grande ha chiesto di potersi iscrivere in prima elementare alla School of the Air. L'idea di vivere nel deserto, puzzare di mucca, seguire le lezioni da casa, per lei ha un fascino incredibile.
Io ho delle riserve sulla puzza di mucca, ma sono molto colpita dalla scuola e dall'entusiasmo dei colleghi. Non sono convinta che una lezione via etere valga quanto vedersi in un'aula, ma trovo ammirevole lo sforzo: la School of the Air ha circa 30 insegnanti per 90 bambini. Organizza incontri periodici che richiedono viaggi in aereo. Spedisce quintali di materiale cartaceo. Tutta la  struttura sembra avere costi non indifferenti, e le famiglie non pagano niente, è tutto gestito con fondi pubblici.
Che ci siano ancora Stati che investono sull'istruzione? Possibile?
Ce ne andiamo e ripenso al motto che la scuola ha scelto. L'Australia è un paese anglofono; ma nel logo c'è una frase in latino.

2 commenti:

  1. profumo alla mucca.. eccellente.pap

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  2. Che buon odore!Mi sembra di sentirlo.Anch'io ho voglia di trasferirmi ,con la grande,in una bella fattoria.Mam.

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