venerdì 10 luglio 2020

capra, cracker e piscina

TAPPA 13 - Da Mortara a Garlasco 21 km 
Arrivando all’alloggio di oggi, i bambini si sono trovati di fronte nell’ordine: una capra. Una decina di scatoloni di cracker all’olio d’oliva e rosmarino (gli scatoloni sono stati immediatamente depauperati di qualche confezione). Una piscina fuori terra, di quelle da giardino, ma più che sufficiente per un tuffo. A Garlasco dormiamo presso una comunità di recupero tossicodipendenti e “messa alla prova” di minori, che mette a disposizione alcune stanze. La sistemazione, per la verità, è molto spartana. Io non mi ritengo fissata con la pulizia, ma entrando nella nostra stanza mi sono sentita per qualche attimo sconsolata. Abbiamo delle strane brande, la doccia è priva di soffione (si tratta quindi di un rubinetto ad altezza due metri), la polvere è stata lasciata accumulare probabilmente dal periodo di costruzione dell’edificio (un casale rustico alla periferia del paese), e la maniglia della finestra mi è rimasta in mano appena l’ho toccata. Fuori dalla camera rimane in agguato la capra, che ha già tentato di rifarsi le corna sulle mie scarpe, all’interno delle quali si trovavano ovviamente i piedi, già molto provati dalla camminata sotto il sole. Ci hanno spiegato che la capra ha crisi di identità, e infatti dopo aver cercato di caricarmi tenta di fare le fusa, neanche fosse un gatto. Per i bambini, ovviamente, la sporcizia non esiste. Loro sono tutti concentrati sul grande giardino e sulla vasca in cui si lanciano immediatamente. Va bene così: anche oggi hanno camminato sotto un sole cocente (in provincia di Pavia è la giornata più calda della settimana, con massime di 33 gradi) e una sguazzata se la meritano proprio. Per tutta la giornata abbiamo fantasticato su come sarebbe stato questo soggiorno. Loro erano affascinati dagli animali (oltre alle capre ci sono galline, oche, asini e conigli) ma soprattutto non avevano mai sentito parlare di comunità di recupero, e hanno chiesto insistentemente di che recupero si trattasse. Ho cercato di spiegar loro che si può sbagliare, nella vita, l’importante è provare a rialzarsi. Quanto alle numerose scatole di cracker, non ho idea del perché siano state impilate proprio nella nostra stanza. Si tratta, probabilmente, del fondo di magazzino di un supermercato che ha deciso di fare un regalo ai ragazzi del gruppo. In camera troviamo anche una cassa di bottiglie d’acqua, che ci rendono ancor più felici. Oggi tappa semplice, se si esclude il caldo. Continuiamo a camminare in mezzo alle risaie, fra i canali e gli aironi. Il Papà cerca sempre l’ombra che non si trova, mentre la Grande e la Media hanno preso bene il ritmo del pellegrinaggio. Oggi non hanno fatto storie per la sveglia alle cinque e mezza, nella chiesa di Sant’Albino. Al momento la camera d’aria del passeggino sembra tenere, anche se la misura è sbagliata, perché il meccanico non aveva il pezzo. Continuiamo a telefonare ai negozi delle prossime tappe, perché vorremmo comunque trovare la gomma giusta. Ma di questo ci preoccuperemo domani. Sul Cammino i problemi sono a breve scadenza: abbiamo un letto, ceniamo in giardino insieme ai ragazzi della comunità. Tutto risolto, per ora. Finisco un enorme piatto di insalata di riso e penso che hanno proprio ragione i bambini: c’è una piscina per nuotare, ci sono animali da accarezzare; uno dei ragazzi aiuta il Piccolo a cavalcare l’asino. Un altro tira calci di rigore con la Media e la Grande. Della pulizia della stanza non importa nulla. 

2 commenti:

  1. Vivere il momento, si dovrebbe fare sempre

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  2. il rodaggio,dopo settimane di cammino,comincia a funzionare.Forza e coraggio domani sarà un altro giorno Buono e sarà uno in .meno per raggiungere la FANTASTICA META agognata.Mam

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