venerdì 31 luglio 2020

perché si chiama così

TAPPA 34 - Da San Gimignano ad Abbadia Isola 25 km
È stata la volta dell’Elsa, oggi. Stavamo per imboccare il ponte, riportandoci sulla Via Francigena «ufficiale» e verso la fine della tappa, ma poi abbiamo sentito schiamazzi giovanili, e per una volta non erano i miei figli. Sotto di noi si aprivano le anse del fiume, accompagnate da spiagge. Io e il Papà ci siamo guardati. Abbiamo guardato l’orologio. Non c’era il tempo di fermarsi. O meglio, non ci sarebbe stato. Perché un attimo dopo eravamo già tutti a mollo. Il Piccolo a lamentarsi perché l’acqua era fredda (infatti è uscito in pochi minuti, preferendo molestare i presenti con la sua pistola ad acqua), la Grande e la Media a tuffarsi a ripetizione insieme tutti gli adolescenti della Val d’Elsa. Poco prima avevamo visitato il borgo di Colle Val d’Elsa, lungo e appollaiato su un poggio. Rispetto alla strada classica, più rispettosa del percorso compiuto dal vescovo Sigerico nell’aprire la Via Francigena, abbiamo scelto la variante per Colle Val d’Elsa. Uno splendore. Sentieri facili, molta ombra e bagno finale, poco prima di arrivare ad Abbadia Isola. Qui siamo all’ospitale accanto alla chiesa romanica del dodicesimo secolo, accolti da Don Doriano. In lontananza, su un’altra collina, si vede il profilo di Monteriggioni. C’eravamo stati, qualche mese fa, e lì avevamo visto per la prima volta un cartello della Via Francigena. All’epoca sapevamo che ci sarebbe piaciuto percorrerla, ma non sapevamo bene quando. Stiamo per rivederlo, quel cartello, e questa volta ci siamo arrivati a piedi. Vedere le mura in lontananza è stata un’emozione: «Mamma - ha esclamato la Media - stiamo arrivando a Monteriggioni! Ci stiamo arrivando davvero!». Poi si è fermata a riflettere. Ha assunto un’aria da saggia per lei del tutto inusuale: «È un’emozione strana - ha aggiunto - da un lato sono felice, perché siamo riusciti ad arrivare fin qui. Dall’altro mi dispiace, perché a Roma manca poco; il Cammino finirà troppo presto». Nel frattempo arriviamo ad Abbadia. Entriamo, attraverso un sottopassaggio di pietra, nell’antico nucleo medievale del borgo. Rimaniamo tutti a bocca aperta di fronte al complesso che ci ospiterà. Ed è sempre la Media a commentare: «È incredibile che ci siano tutti questi borghi così belli. Ora capisco perché l’Italia è soprannominata “il Bel Paese”. Lo è davvero». Già. Lo è davvero. 

3 commenti:

  1. l'Italia è fantastica proprio come voi. mam

    RispondiElimina
  2. Eccomi di nuovo!! Forza famiglia a Roma si brinda!!!!! Leonessa sempre attiva

    RispondiElimina