mercoledì 29 luglio 2020

le mesetas toscane


TAPPA 32 - Da San Miniato a Gambassi Terme 24 km 
L'ostello di Gambassi é splendido. Si trova all'interno della pieve di Santa Maria in Chianni, all'ingresso del paese. La chiesa risale al XII secolo. È davvero un peccato avere giusto il tempo di scattare due foto all'esterno: arriviamo tardissimo, questa sera. La tabella di marcia era compromessa già al mattino: troppo simpatici gli hospitaleri di San Miniato. Beviamo il caffè e chiacchieriamo. Poi il secondo caffè. Poi gli abbracci, la foto di rito. E poi i secondi abbracci, e sono le 7. Ci mettiamo in strada con l'idea di recuperare in velocità, ma immediatamente arriva la prima foratura. Cambiamo camera d'aria e copertone. Ci fermiamo al bar per il caffé, e sono le 8 e mezza. Poi dobbiamo comprare un po' di frutta: un amico ci ha avvertito che sul percorso non ci sarà nulla. «Preparatevi come per le mesetas spagnole» ha concluso. Sul Cammino di Santiago tutti conoscono le mesetas: lunghissime, assolate, senza punti d’appoggio. In effetti il percorso di oggi ce le ricorda. E anche il clima, purtroppo, é lo stesso. Una tappa tutta al sole, con poche fontane e poche possibilità di sosta all'ombra, in una giornata caldissima. Tra saluti e contrattempi siamo davvero sul sentiero alle 9, e il sole é già alto. Il Papà soffre molto il caldo e scoppia presto. Si bagna il cappello; cerca l’ombra sotto gli alberi e nei cespugli. Chiede acqua, ma dobbiamo razionarla: le fontane ci sono, ma non ovunque; e non attraversiamo nessun paese, quindi niente bar o negozi. Alleggerisco lo zaino spostando oggetti nel cestello del passeggino; cerco di sdrammatizzare. I bambini si preoccupano: non é facile vedere il Papà che sta male. Gli passano le borracce, gli bagnano la testa con le mani. Il Piccolo raccoglie more nei cespugli e gliele allunga: «Vorrei solo che il Papà avesse energia» continua a ripetere. Il paesaggio intorno a noi é magnifico. La Via si tiene alta sulle colline e sembra di volare sul giallo dei campi. Ma il Papà, purtroppo, non si gode nulla, e noi nemmeno. Complice la partenza incerta di questa mattina, siamo sotto il sole nelle ore più calde. Ma non possiamo far altro che andare avanti. Mi rendo conto che aver alleggerito lo zaino non basta. Ora il Papà è in grado di portare solo se stesso. Quindi mi carico sulle spalle lo zaino di famiglia, e nello stesso tempo spingo il passeggino. Chiedo al Piccolo di camminare, così la carrozza sarà più facile da gestire. Il problema è che ogni centinaio di metri siamo fermi. Anche così consumiamo acqua, anche così i bambini si stancano: è davvero caldo, oggi. Mi rendo conto che nemmeno il Piccolo ce la fa più. È sudato, piagnucola. Devo farlo salire sul passeggino. A questo punto ho dieci chili di zaino sulle spalle e spingo un passeggino che ne pesa 50, carico al massimo e comprensivo di figlio. La Grande prende in mano il telefonino e lo imposta come navigatore: «Mancano tre chilometri… due chilometri… settecento metri». Arriviamo con grande fatica. Il Papà si stende nel giardino davanti alla pieve, io vado a consegnare le credenziali per la registrazione. Di quel che c’è intorno a noi non vediamo nulla. In autunno, quando torneremo a San Miniato ad assaggiare il tartufo insieme ai nostri nuovi amici hospitaleri, dovremo ricordarci di fare una scappata a Gambassi. 

4 commenti:

  1. Comunque siete riusciti. Domani è un altro giorno diceva Rossella O'Hara in via col vento

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  2. coraggio, coraggio, coraggio. Oggi e' Passato. Mam

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  3. Ciao,
    vi seguo dall'inizio e posso dire quello che più mi affascina di questo vostro viaggio è il vedere che siete una Famiglia. l'ho voluta scrivere con l'iniziale maiuscola per dire che è bellissimo vedere come affrontate uniti tutte le piccole e grandi difficoltà che il cammino vi prospetta ogni giorno e sono certissimo che è così anche nella vita di tutti i giorni. Quindi bravissimi per aver saputo costruire una base familiare solida "gli scongiuri di rito sono contemplati :)". Continuate così e buen camino pellegrini
    Piero da Pisa

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    1. Che parole meravigliose ci scrivi; grazie. Noi proviamo a camminare insieme, tutto qui, ogni giorno. Grazie davvero

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