martedì 21 luglio 2020

le due soste

TAPPA 24 - Da Groppodalosio a Filattiera 22 km 
Groppodalosio e Pontremoli: strano. Di solito è la strada a segnare il nostro ricordo di ogni tappa. Sono le salite e le discese. Questa volta, invece, sono due soste. Scendendo da Groppodalosio, dove abbiamo trovato un ostello speciale, incontriamo quasi subito un ponte: architettura medievale, sedici metri, campata unica, a schiena d’asino. È perfetto. Incredibile pensare che sia qui da centinaia di anni. Un tempo quest’angolo di Lunigiana era detto la Valle dell’Oro: c’erano boschi, acqua e terra buona. Ci sono, ancora oggi, due mondi e due climi: da un lato i castagneti. Dall’altro, dove il sole batte più a lungo, le viti e gli ulivi. È il ponte ad unirli.
Prendiamo la strada un po’ tardi, questa mattina. La terrazza della colazione dava sulla valle, impossibile staccare gli occhi (impossibile anche non fare il bis di crostata e caffè: questo suona un po’ meno romantico, ma i pellegrini mangiano come locomotive - e noi non facciamo eccezione). Percorriamo la strada che attraversa la valle, poi ci immettiamo sulla provinciale per Pontremoli. Il comune più a nord della Toscana, la capitale della Lunigiana. Che strana zona: la pronuncia non è più emiliana, ma non è neanche toscana. Non è nemmeno ligure: in compenso la specialità sono i testatoli al pesto. Li mangiamo in una piccola trattoria nelle vicinanze del Duomo, prima di andare a bagnarci i piedi nel fiume Magra, che si ferma in anse e pozze proprio al limitare del paese. Il ritmo è lento, oggi; sono le quattro e dobbiamo ancora percorrere i dieci chilometri che ci separano da Filattiera, quasi tutti al bordo della statale. Il nostro percorso oggi si ferma ad una pieve del settimo secolo. Non è stata una tappa difficile, ma stasera mi fanno male le gambe. Giro la testa verso la Grande e la Media. Ho paura che siano nelle mie stesse condizioni. È tardi, anche oggi c’è stato caldo. Loro, però, non si accorgono del mio sguardo: dopo aver camminato tutto il giorno, adesso sono impegnate a sfidarsi in ruote e verticali. Beata gioventù. 

4 commenti:

  1. non è la gioventú:sono eccezionali

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  2. Non credo proprio che sia poco romantico rispettare il proprio corpo e permettergli il recupero. Il recupero è
    necessario e non è da sottovalutare soprattutto per i ragazzi perché il corpo umano non è una macchina e penso che non bisogna esagerare .Comunque penso sempre che siete "SPECIALI"

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  3. Dimenticato :leonessa sempre attiva

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  4. guai se non ci fossero i ragazzi,sono risorse inesauribili per tutti!Mam

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