mercoledì 15 luglio 2020

da un castello all'altro

TAPPA 18 - Da Piacenza a Fiorenzuola d’Arda 32 km
Niente da fare, le diverse generazioni della Famiglia in Cammino vedono la vita da angolazioni diverse. Lo si è capito molto bene oggi, al guado sul torrente Chiavenna, poco prima di arrivare alla meta. Quando ho notato che il sentiero era invaso dal fiume ho silenziosamente imprecato. Passare un corso d’acqua è un enorme investimento di tempo ed energie. Dobbiamo scaricare i bagagli dal passeggino, mettercelo praticamente in spalla, poi caricare di nuovo tutto. Sull’acqua sono stati posizionati dei blocchi di cemento a formare una specie di ponte, ma così il trasporto del nostro mezzo è impossibile: troppo alto il rischio che finisca in acqua. Mentre noi siamo affranti, i bambini esultano: per loro mettere i piedi nell’acqua ghiacciata è sempre un regalo. Il Piccolo si spoglia completamente e riesce a fare il bagno schizzando. La Grande e la Media lo imitano. In un attimo sono tutti in acqua. Il Papà accampa la scusa della sorveglianza e parte con gli schizzi anche lui. Alla fine il guado ci costa quasi un’ora, ma almeno ci siamo rinfrescati. È stata la nota finale di una giornata lunghissima. Si tratta certamente della tappa più lunga percorsa fino a oggi, probabilmente rimarrà la più lunga della nostra Francigena. Un valido aiuto è venuto dal meteo: il cielo si è mantenuto nuvoloso per l’intera giornata. È stato come camminare sempre all’ombra. paesaggi sono da incorniciare: un pazzesco zig-zag attraverso i campi, su stradine asfaltate o sterrate. 
La città di Piacenza è nota per i monumenti, la provincia per i castelli: non di rado, come se uscisse direttamente dal fieno, vediamo spuntare una reggia monumentale in mattoni. Il preferito di oggi è stato il castello di Paderna, dove ci siamo fermati a bordo strada, all’ora di pranzo, a mangiare la nostra focaccia. «È il paradiso dei pellegrini - ripeteva la Grande - ci sono una panca all’ombra e una vista splendida». Non serve nient’altro, in effetti. Finiamo il nostro pasto. Il Piccolo ha trascorso la mattinata infilandosi nei campi di pomodoro alla ricerca di qualche frutto maturo. Non gli era chiara, fino a questo momento, la connessione pianta-salsa. Ora conserva gelosamente gli ultimi due pomodori rossi che ha trovato; continua a prendere bastoni con i quali si trasforma di volta in volta in un supereroe, uno spadaccino, un vigile del fuoco. Poi raccoglie una rosa selvatica e me la infila tra i capelli. 

3 commenti:

  1. Tutto dipende dal sistema di riferimento!

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  2. che dolce CAVALIERE,degno dei castelli che circondano la zona!Buona continuazione SPLENDIDA famiglia.Mam

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  3. Alla fine del viaggio raggiungerete la "Beatificazione"quando vedrete la "luce" come i Santi durante i loro sacrifici. Orgogliosi dei vostri ragazzi che stanno mostrando forza e coraggio in questo che oserei paragonare ai "riti di iniziazione" Forza e coraggio Famiglia meravigliosa non tutte le tappe sono uguali ma alla fine avrete acquisito un bagaglio di emozioni ed esperienze unico e invidiabile .Leonessa sempre attiva

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