venerdì 3 luglio 2020

quando stendiamo il bucato al sole

TAPPA 6 - Da Verrés a Pont-Saint-Martin 15 km 
E poi la sorpresa di un bar che fa sconti ai pellegrini: in Val d’Aosta non ne avevamo ancora trovati. Durante le soste mangerecce, per questioni di budget, stiamo sempre attenti ai consumi. Per una volta, con l’esibizione della Credenziale, i bambini hanno potuto prendere tutto quello che desideravano. I risultati a dire il vero sono stati impressionanti: è incredibile quanto possano mangiare tre minori che crescono e camminano. Ma non hanno lasciato sul tavolo nemmeno una briciola; anzi, ho dovuto difendere con le unghie il biscottino del mio caffè. In cammino, senza avere nulla con sé, si impara a sorridere di poco: una colazione finalmente come volevamo. Un bucato steso al sole e al vento. Il comico sta nel fatto che personalmente odio lavare a mano. A casa non lo faccio mai. Anzi, l’eventuale indicazione sull’etichetta è un buon motivo per rinunciare all’acquisto di un vestito, per quanto bello possa essere. Non mi piace strofinare abiti neanche in viaggio: è frustrante mettercela tutta senza che le macchie vengano via. Ma c’è qualcosa di soddisfacente nel vedere l’enorme bucato di famiglia che sventola al sole, occupando un intero stendibiancheria. 
Oggi ho potuto trasformarmi con agio nella bella lavanderina, perché siamo arrivati a destinazione molto presto: la tappa per Pont-Saint-Martin, breve nel chilometraggio, corre tutta in fondovalle e su piste ben curate. Tutta un’altra cosa rispetto ai sentieri di ieri. In mattinata abbiamo iniziato con il paese di Arnad, noto per la chiesa medievale e per il lardo artigianale. La prole ha apprezzato di più il secondo, ma avranno tutto il tempo per farsi una cultura artistica. Ci siamo presi il tempo per visitare il paese di Bard, uno dei Borghi d’Italia, con la sua imponente fortezza del XIX secolo. Il Piccolo, per la verità, era più interessato all’uovo di cioccolato che gli ho comprato in premio per la salita di oggi. Poi abbiamo proseguito per Donnas, a cui si accede da una porta romana scavata nella roccia. Era il tempo in cui Augusto rafforzava il dominio sulla Gallia. Ad un certo punto è parso che dovesse piovere, ma invece siamo riusciti ad arrivare a Pont-Saint-Martin sotto il sole, fotografando il ponte (anche questo di epoca romana) su cui la leggenda vuole che siano impressi gli artigli del diavolo. Alloggiamo all’ostello municipale. Il Piccolo è fuori di sé dalla gioia: potrà dormire in alto nel letto a castello, perché le sbarre sono lunghe e robuste. Sono riuscita a stendere sul terrazzo, di fronte alle vigne inerpicate su un pendio.  Oggi non abbiamo avuto né fame né sete. Non ci serve nient’altro per essere felici. 

4 commenti:

  1. Che bello! Che impresa, che avventura. Siete una forza, una Famiglia Speciale... Durante il giorno vi penso e faccio il tifo per voi. Avanti sempre inseguendo la felicità che sta ovunque noi siamo, basta solo saperla riconoscere ed apprezzare. Alessia

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  2. la vera felicità è vedere la propria famiglia felice e sentirsi felici ammirandola.Mam.

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  3. buon cammino famiglia pellegrina è un piacere seguirvi nei vostri viaggi

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