giovedì 30 luglio 2020

la manhattan del medioevo

TAPPA 33 - Da Gambassi Terme a San Gimignano 14 km
Valli a capire, gli uomini. Oggi il sole scaldava molto più di ieri: massima di 38 gradi, in Toscana, e si continua a camminare al sole. Peggiori i sentieri, oggi, peggiori anche le salite. Il chilometraggio è stato inferiore a quello di ieri, ma la tappa nel complesso più faticosa. Eppure il Papà è stato benissimo. La quantità d’acqua che abbiamo consumato si è mantenuta nei limiti dell’umano, e le soste non sono state troppe. Il meccanismo di causa-conseguenza mi sfugge, ma il fatto che oggi il maschio alfa sia stato bene ha reso immensamente felice la Famiglia in Cammino. E ce la siamo proprio goduta, questa meravigliosa traversata della campagna toscana, qui tutta circondata d’uva. Dev’essere uva che rende bene, a giudicare dall’aspetto di alcuni agriturismi che la nostra strada fiancheggiava. Noi però siamo pellegrini: niente costose degustazioni. Dopo sarebbe troppo difficile riprendere la marcia. L’arrivo a San Gimignano è pazzesco: la cittadina si vede da lontano, una sagoma in controluce con uno skyline di grattacieli medievali in fila. Il Papà, che oggi è perfino ispirato, la definisce «la Manhattan del Medioevo», e mi sembra una definizione calzante. Il problema è che di Manhattan mantiene anche la densità della popolazione, e l’arrivo in centro . congestionato di turisti - è piuttosto traumatico. Attraversiamo porta San Matteo e ci sembra di fare un tuffo nel passato. I bambini rimangono a bocca aperta di fronte all’imponente arco di pietra. Ma giusto il tempo per una foto e torniamo immediatamente al presente: ovunque ci sono negozi di souvenir, offerte speciali, ragazzini che distribuiscono depliant di ristoranti e alberghi. Per fortuna con l’alloggio siamo a posto: dormiamo all’Ospitale Santi Agostino e Giacomo, che è veramente una perla: piccolino, stretto fra le mura e la chiesa romanica di Sant’Agostino. Le hospitalere sono deliziose e riesco perfino - elemento di giubilo non da poco - ad approfittare della lavatrice. Tra il Papà che mantiene la velocità di crociera e la brevità della tappa, riusciamo ad arrivare all’ora di pranzo. Facciamo una doccia come si deve, riposiamo un po’. I bambini giocano correndo in giardino. Loro non sono mai stanchi: come facciano è un mistero che cercherò di svelare, prima o poi: il moto perpetuo mi farebbe veramente comodo. 
Domani tappa impegnativa. La giornata sarà di nuovo calda. Per evitare il solleone, godendoci la Via e il Papà, abbiamo anticipato la partenza alle cinque e la sveglia alle quattro. Siamo tutti felici all’idea di vedere l’alba: è un entusiasmo di cui io per prima mi stupisco. 

3 commenti:

  1. Aveva ragione Rossella,'domani' é stato un altro giorno.

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  2. Non è un caso il detto che recita:i bambini hanno l'argento vivo in corpo.mam

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