giovedì 16 luglio 2020

effetti collaterali

TAPPA 19 - Da Fiorenzuola d’Arda a Fidenza - 22 km 
Io comunque l’avevo detto: fermarsi a pranzo in trattoria è un errore. Ma oggi il resto della famiglia ha avuto la meglio. Difficile, in effetti, ignorare i richiami dei tanti cartelli che offrono menu tipici a pochi soldi. Cedere alle tentazioni può costar molto caro, però: ci rimettiamo in cammino ben appesantiti, e il pomeriggio diventa veramente faticoso. I ravioli preparati al momento erano deliziosi, ma il calo dell’adrenalina è stato devastante. Da domani si riprende con la nostra storica filosofia: a metà giornata un panino o un po’ di frutta a bordo strada, il resto del nutrimento a cena. 
Oggi dormiamo a Fidenza. Purtroppo - effetti collaterali del pranzo - arriviamo in ritardo e non riusciamo a visitare l’interno del Duomo, un capolavoro romanico. C’è perfino un bassorilievo raffigurante una carovana di pellegrini diretti a Roma. Praticamente siamo noi: siamo diretti a Roma e siamo una carovana. Saltata - con grande disappunto mio e del Papà - la visita al Duomo, facciamo invece in tempo ad andare in un negozio di biciclette; se si dovesse scrivere una guida ai meccanici per bici in Italia noi saremmo già pronti, visto che anche il nuovo passeggino ci dà problemi: oggi è la volta delle forature. Abbiamo preso non una ma tre spine, tutte sulla ruota posteriore destra. La camera d’aria ci saluta per sempre, ma riusciamo a farla sostituire. Siamo pronti a valicare gli Appennini: sono giorni che ne vediamo all’orizzonte il profilo. Domani, finalmente, inizieremo la salita verso il passo della Cisa. 
Oggi invece camminiamo per tutto il giorno nei campi: come ieri, sono le coltivazioni di pomodoro a farla da padrone. Il massimo divertimento sono gli impianti di irrigazione: ce ne sono alcuni che spruzzano fin sulla strada. Io inorridisco, mentre i bambini sono pazzi di gioia: vedono l’impianto, iniziano a correre, fanno la doccia vestiti. Impossibile fermarli.
In mattinata visitiamo l’Abbazia di Chiaravalle della Colomba, che secondo la tradizione è stata fondata da Bernardo di Chiaravalle, il Santo che Dante ha scelto per fargli da guida nell’ultima parte del Paradiso, fino alla visione di Dio. I monaci hanno un piccolo negozio dove propongono i loro prodotti. Il Papà vorrebbe comprare l’Elisir di Lunga Vita. Immagino che si tratti di un liquore alle erbe; ricordo al Papà che non amiamo il genere, e soprattutto che non possiamo permetterci di caricare sulle nostre spalle una bottiglietta di vetro, per quanto piccola sia. A sera, dopo cena, siamo entrambi pentiti di non aver comprato il liquore, ma lo sostituiamo con una birra. Speriamo che abbia anche questa l’effetto di prolungarci la vita. Domani si inizia a salire, gli Appennini aspettano i nostri piedi. 

4 commenti:

  1. lasciarsi trascinare dai piaceri della tavola,a volte,fa bene al cuore,alla mente,all'anima,poco importa se viene tralasciato qualche "antico e meraviglioso monumento".Bacissimi mam.

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  2. Condivido a pieno il commento di Mam ma non osavo
    Testa bassa diritto all'obiettivo a tutti a costi fino allo stremo?!!!!Mah!!!!!

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  3. Dimenticato firma: leonessa sempre attiva

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