mercoledì 22 luglio 2020

prospettive distinte

TAPPA 25 - Da Filattiera ad Aulla 22 km
Poco più di venti chilometri su una tappa senza dislivello complessivo: in teoria oggi è mezza vacanza. Partiamo con comodo, quasi alle 7, dopo una splendida colazione al bar. Un caffè vero, una brioche ancora calda. Ma che meraviglia. Quando però iniziamo a camminare partono le dolenti note. Salite ripidissime, tanto che a volte è difficile stare in equilibrio, anche senza spingere il passeggino. Successive ripide discese: il nostro mezzo rischia più volte di arrivare in fondo in caduta libera, figlio compreso. Fondi stradali che peggio non si può: più volte dobbiamo sollevare il passeggino. Questo mette a dura prova i nostri nervi, prima ancora che le nostre braccia. Vediamo sfilare davanti a noi tutti gli altri pellegrini, uno per uno (detta così sembrano un’infinità: invece sono solo 4, ma comunque tutti ci sorpassano sorridendo). Come se non bastasse buchiamo una gomma. Tentiamo di andare avanti gonfiandola spesso, ma proprio non tiene. A Filetto, un borgo medievale con tanto di cinta muraria originale, la nostra maggior preoccupazione non è scattare foto, ma cambiare la camera d’aria. A forza di spingere, tirare e imprecare arriviamo ad Aulla. Sono ormai le sette passate. Avevo programmato un arrivo nel primo pomeriggio: mi sono rimasti indietro alcuni vestiti da lavare e speravo di approfittare della tappa breve. Invece siamo stati in strada per dodici ore. La parrocchia ospita i pellegrini presso l’Abbazia di San Caprasio, ma al nostro arrivo tutte le porte sono chiuse. Al telefono mi risponde il parroco: «Noi non siamo un albergo - comincia in tono piccato - dovevate arrivare prima». Mi saltano i nervi. Manifesto il mio disappunto (credo mi si senta urlare a chilometri di distanza) e finalmente entriamo. 
Ma il bello della Famiglia in Cammino è che le due generazioni hanno sempre prospettive distinte: sono certa che se chiedessi ai bambini di raccontare la giornata, l’impressione sarebbe che ci riferiamo a due tappe diverse. I miei figli certamente parlerebbero dei guadi che abbiamo incontrato questa mattina: erano pieni di girini e minuscole rane. Il Piccolo è rimasto incantato dai girini con le zampe: credo che fino ad oggi non gli fosse del tutto chiara l’intima connessione fra girini e rane. Ma è rimasto incantato anche dal parco giochi di Virgoletta, proprio ai piedi del borgo. Grandi scivoli colorati, mentre il Papà preparava ottimi panini al salame e la Mamma approfittava del lavatoio. Da qualche giorno ho avuto l’idea di lavare i panni per strada: quando arriviamo in ostello è sempre troppo tardi perché si possa stendere con qualche speranza di asciugatura. Capita quindi che nelle pause sul percorso si compia la metamorfosi: da pellegrina a lavanderina. Il tutto sarebbe davvero molto pratico, se il risultato fossero le magliette pulite. Invece, fra acqua fredda e appoggi su pietre fangose, anche oggi il bucato è risultato più sporco che all’inizio. I miei figli, in compenso, trovano il lavaggio nelle fontane sommamente divertente. Se dovessero raccontare la giornata di oggi, sgranerebbero gli occhi nel ricordare che si sono cambiati sotto un albero, aiutando poi la Mamma a lavare i panni a bordo strada. Parlerebbero del gelato poco prima di arrivare a fine tappa. La Grande certamente aggiungerebbe che in edicola ha trovato l’ultimo numero di Topolino, che non leggeva da quando siamo partiti. E concluderebbero, i miei figli, dicendo che il parroco - lo stesso a cui ho urlato - ha regalato loro dei buonissimi cioccolatini. E ha fornito in prestito album e matite colorate per disegnare. È stata un’ottima giornata, secondo loro. Ci penso e questo vale a consolarmi della mia giornata pessima. 

4 commenti:

  1. l'ho detto e lo ribadisco:tutto dipende dal sistema di riferimento

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  2. Alla fine credo che il problema sia stata la stanchezza, complice le diverse difficoltà. Credo pure il parroco si sia trovato in difficoltà e comunque l'importante è che poi abbia capito; la tua manifestazione di rabbia credo sia stata utile a fargli comprendere una situazione di grossa difficoltà del momento, magari apprezzando più l'accoglienza rispetto all'iniziale chiusura. In fondo è stato il modo efficace di aiutare a cambiare prospettive.
    Sulla strada troverete ciò che cercate pellegrini. Buona strada
    Se avete difficoltà, sono di Lucca, chiamatemi al 3357096554

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    1. Oooohhh grazie. Conservo il numero, a Lucca arriviamo fra poco!

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  3. bisogna guardare e cercare sempre il lato positivo delle cose che ci accadono,proprio come i bambini,sicuramente ci arrabbieremmo meno e vivremmo più sereni e in pace con noi stessi oltre che con gli altri!Mam

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