giovedì 9 luglio 2020

mentre ero dal meccanico

TAPPA 12 - Da Robbio a Mortara 15 km 
Il momento migliore è stato scoprire che proprio vicino al meccanico c’era la piscina del paese. Ho gettato i quattro quinti della famiglia direttamente nella vasca e poi sono andata a far riparare la gomma. «Le camere d’aria non si sono mai bucate - mi aveva assicurato il precedente proprietario del passeggino - sono praticamente nuove». Mi ero lasciata convincere, anche perché non avevo alternativa. Ma oggi, dopo aver smontato la gomma per una foratura, abbiamo scoperto che c’erano ben tre pezze di riparazione, raffazzonate l’una sopra l’altra. La scelta migliore sarebbe stata sostituire, ma non abbiamo nulla: la misura delle ruote è diversa rispetto a quella del passeggino con cui siamo partiti. Abbiamo di nuovo temuto di doverci fermare; ma alla fine, riparando gonfiando e imprecando, in qualche modo abbiamo concluso la tappa. Sta diventando abbastanza snervante questa continua sensazione di non poter contare sul mezzo di trasporto. Ho peraltro scoperto che la misura della gomma non è standard; nemmeno in officina c’era un ricambio e il meccanico si è arrangiato come ha potuto. Garanzie di durata nessuna. L’unica consolazione è che almeno i bambini hanno sfruttato la sosta forzata per godersi qualche tuffo; nel frattempo io finivo di boccheggiare sul ciglio di una rotonda, dando al meccanico una mano per tenere il passeggino sollevato. Ma saremo più forti anche di questo. Oggi nuovo attraversamento delle risaie sotto il sole, fino all’arrivo a Mortara. Siamo all’Abbazia di Sant’Albino, dove si gode di un’accoglienza spartana. Domiamo nella sagrestia di una chiesa del Quattrocento, circondati da calici e paramenti. La custode è una signora simpaticissima, che ci tratta come fossimo suoi nipoti. Non ha assolutamente voluto che le dessi una mano a lavare i piatti. Cena abbondante, colazione per domani mattina all’alba e un giardino che è un tesoro. Sono riuscita a stendere il solito enorme bucato con la Media e il Piccolo che mi saltavano intorno, a caccia di gatti. Intorno all’edificio ce ne sono alcune decine. Ieri, invece, si erano dedicati a rincorrere lepri intorno all’agritur di Robbio, ovviamente senza successo. Il contatto con gli animali fa sì che i miei figli siano ancora più sporchi che dopo una tappa normale. Un giorno o l’altro documenterò il colore che assume l’acqua nella bacinella quando metto a bagno i loro vestiti. Non mi pare, tuttavia, che le condizioni degli abiti siano un grosso problema. I miei figli non hanno mai fatto domande sui pantaloni macchiati. «Che bello essere qui» invece me l’hanno detto tante volte. Tutto a posto, allora. Abbiamo mangiato, abbiamo un letto, la gomma del passeggino è di nuovo gonfia. Domani altri passi verso Roma. 

2 commenti:

  1. fino ad oggi ne sono stati fatti per 218km.Farete anche gli altri. Buon cammino

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  2. tra fatiche,tuffi e piccoli problemucci,la meta si avvicina.Tanti ,tanti BACI.Mam.

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