lunedì 13 luglio 2020

un po' più orgogliosi

TAPPA 16 - Da Belgioioso a Corte Sant’Andrea 30 km 
Che i paesaggi sarebbero stati pazzeschi, che la cucina sarebbe cambiata di regione in regione, che saremmo passati dalle montagne alle risaie, questo lo immaginavamo. Ciò che va oltre le nostre aspettative sono gli italiani. Ci rendiamo conto in questi giorni di come i nostri connazionali abbiano una naturale propensione all’accoglienza. Non è solo un luogo comune. Oggi tappa lunga, per fortuna senza dislivello e tutta su piste sterrate. Nessun problema per il nostro passeggino. Siamo a Corte Sant’Andrea, un borgo sulle rive del Po. Mezzo secolo fa contava cinquecento abitanti, un asilo, una scuola elementare, decine di mucche da mungere. Oggi i residenti sono 11, ma l’ostello conta ben 26 posti letto per pellegrini e a poche decine di metri c’è un’osteria a conduzione familiare. Il proprietario della trattoria ha regalato ai nostri figli tre gelati: «Siete stati bravissimi a camminare così tanto - ha detto - diventerete adulti forti». Il titolare della pensione di ieri aveva fatto lo stesso. Eravamo arrivati con il Piccolo che dormiva nel passeggino. Al risveglio ha ricevuto in regalo una coppetta al cioccolato e panna, senza nemmeno aver bisogno di chiederla. L’hospitalero di Corte Sant’Andrea, un volontario dalla parlantina sciolta, fa orgogliosamente parte dei Templari: «Abbiamo riaperto appena possibile, subito dopo il periodo dell’isolamento del Covid - ci spiegava oggi - avevamo la mascherine e i termoscanner. Ma volevamo a tutti i costi che i pellegrini tornassero a dormire qui». Mentre venivamo, accaldati, siamo passati davanti ad una bancarella di frutta. Il titolare ci ha chiesto da dove arrivassimo e poi ci ha regalato cinque banane per il viaggio. 
A bordo strada capita di bloccarci a controllare la cartina. C’è sempre qualcuno che si ferma, ci chiede se abbiamo bisogno di qualcosa, si offre di accompagnarci. In molti sono orgogliosi di mostrarci il loro paese o di raccontarci qualche aneddoto. I meccanici che hanno visto il vecchio passeggino prima che si rompesse definitivamente. I gestori delle pensioni che a volte non hanno posto, o non hanno aperto, ma sono pronti a indicare un’alternativa. Da tanta gente abbiamo ricevuto piccoli aiuti.
Le fontane pubbliche sono decisamente più rare che altrove, ma l’acqua non è un problema: più di una volta, vedendoci passare, la gente si è affacciata al balcone per offrirci una bottiglia fresca o una piccola merenda per i bambini. Tutti fanno i complimenti alle nostre ragazze che portano lo zaino senza lamentarsi; al Piccolo che ha il passeggino d’appoggio, ma cammina tanto anche lui. Noi nel frattempo camminiamo, continuiamo a camminare. Orgogliosi dei nostri figli, che macinano chilometri al sole d’Italia. E orgogliosi anche degli italiani, che stiamo imparando a conoscere un pochino di più. 

3 commenti:

  1. Orgogliosissimi e anche di più

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  2. Veramente commovente! La solidarietà esiste ancora in in mondo dove regna l'individualismo!! Che bella esperienza state vivendo e che insegnamento costruttivo per i vostri ragazzi.Siete forti e unici.Firmato: leonessa sempre attiva

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  3. italiani ,brava gente,non è solo un luogo comune,èla verità!Dobbiamo essere tutti orgogliosi e fieri di essere ITALIANI.Altro discorso quello della FAMIGLIA in CAMMINO:UNICA ed ESAGERATAMENTE SPECIALE .Mam.

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